Lituania: 780 milioni per smantellare Ignalina

Lituania: 780 milioni per smantellare Ignalina
Di Euronews
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È la cifra stanziata dal Parlamento europeo per il budget pluriennale 2021-2027. Ora servirà il via libera della Commissione. La dismissione della centrale gemella di Chernobyl, chiusa nel 2009, era tra le condizioni per l'ammissione della Lituania nella Ue

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780 milioni di euro nel budget pluriennale per consentire alla Lituania di portare avanti la dismissione della centrale nucleare di Ignalina. E' la cifra messa a disposizione dal Parlamento europeo, che giovedì ha votato a favore dello stanziamento.

La decisione dovrà essere approvato dalla Commissione europea, ma le incertezze legate alla Brexit e il possibile slittamento dell'approvazione del budget europeo per il periodo 2021-2027, preoccupano i politici lituani.

"Abbiamo bisogno di sapere con precisione che somma avremo a disposizione per lo smantellamento dei reattori - ha detto il ministro dell'Energia lituano Zygimantas Vaiciunas -. È un momento cruciale, per noi è fondamentale avere chiarezza e delle garanzie dall'Unione europea"

Stando ai piani, il 2038 è l'anno in cui si dovrebbero concludere i lavori di smantellamento, cominciati nel 2004 con lo spegnimento del primo reattore. La chiusura della centrale è stata una delle condizioni imposte alla Lituania per la sua ammissione nell'Unione europea.

"Una volta che si comincia lo smantellamento di un reattore, in particolare delle sue parti più pericolose, è necessario andare fino in fondo, bisogna terminare il lavoro - ha detto Audrius Kamienas, direttore generale della centrale -. Abbiamo evidenziato questo fattore nelle nostre richieste economiche all'Unione europea".

Costruita in Lituania durante l'era sovietica, la centrale era alimentata da due reattori RBMK, identici a quelli di Chernobyl. I reattori di Ignalina sono i più grandi tra quelli esistenti nel loro genere. Per il loro smantellamento servono oltre 3 miliardi di euro. La Lituania si è impegnata a coprire fino al 14% delle spese.

"Questo non è un progetto della Lituania - ha precisato Vaiciunas -. Siamo stati messi all'angolo perché si tratta di un'eredità dell'epoca sovietica. Quando nel 2003 abbiamo accettato il piano per ottenere l'ammissione della Lituania all'Unione europea, avevamo concordato che le istituzioni europee avrebbe finanziato adeguatamente la dismissione della centrale nucleare".

La Commissione aveva stanziato un budget di 552 milioni e chiesto alla Lituania di coprire il 20% delle spese. L'aumento approvato dal Parlamento aiuterà il governo lituano nei futuri negoziati.

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