(ANSA) - MILANO, 16 GEN - Marco Piovella, l'ultrà dell'Inter detto 'il Rosso' finito in carcere il 31 dicembre scorso per gli scontri tra interisti e napoletani di via Novara del 26 dicembre, "non può essere definito un omertoso, perché per due ore e 25 minuti si è seduto a parlare davanti al gip e non può essere ritenuto il capo perché da lui non è arrivato alcun ordine" sul blitz di Santo Stefano. E' quanto hanno sostenuto, in sostanza, i suoi legali, gli avvocati Mirko Perlino e Carlo Melzi D'Eril, davanti ai giudici del Riesame di Milano ai quali hanno chiesto di rimettere in libertà l'imprenditore 34enne e, in subordine, di concedere i domiciliari. I legali hanno sottolineato che quando Luca Da Ros, altro ultrà arrestato e poi passato ai domiciliari dopo la collaborazione, ha detto che è Piovella che "sposta le gente", non si riferiva all'agguato ma al suo ruolo di responsabile delle coreografie. A definire "omertoso" Piovella, invece, era stato il gip Guido Salvini nell'ordinanza.
Piovella si difende, né omertoso né capo
Diritti d'autore
Di ANSA
Condividi questo articoloCommenti
euronews pubblica le notizie d'ansa ma non interviene sui contenuti degli articoli messi in rete. Gli articoli sono disponibili su euronews.com per un periodo limitato.
Condividi questo articoloCommenti