Uccise zia, incapace intendere e volere
(ANSA) – ASCOLIPICENO, 4 DIC – Non imputabile perché
incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Con
questa motivazione il giudice delle udienze preliminari del
tribunale di Ascoli Piceno Rita De Angelis ha assolto Virgilio
Cataldi, che il 16 settembre 2017 uccise la zia Irma Giorgi con
due coltellate alla gola perché – riferì ai carabinieri quando
fu fermato – glielo aveva detto santa Rita. Il 41enne è stato
processato con rito abbreviato, come aveva richiesto il suo
legale, l’avv. Silvio Venieri. Il giudice ha stabilito Cataldi
deve rimanere ricoverato in una Rems, struttura sanitaria
alternativa al carcere, per due anni, durante i quali sarà
soggetto a controlli per stabilire il suo stato di salute
mentale. Decisiva è stata la perizia del dott. Marco Quercia,
responsabile del Servizio Territoriale per le Dipendenze
Patologiche dell’Asur di Ascoli, il quale stabilito che Cataldi
al momento di aggredire la zia a colpi di coltello non era
capace di intendere e di volere.