I punti chiave dell'accordo sulla Brexit che dividono il governo di Theresa May

I punti chiave dell'accordo sulla Brexit che dividono il governo di Theresa May
Di Joanna GillElena Cavallone
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L'accordo è considerato dall' UE e dal primo ministro britannico come un grande successo mentre è duramente contestato a Londra dal'opposizione e da molti all'interno del gabinetto di Theresa May.

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L'accordo raggiunto sulla Brexit sembra soddisfare l'Unione europea, mentre fa infuriare i sostenitori della brexit a Londra. Perché? Ecco i punti chiave:

Il testo non parla di unione doganale, ma il Regno Unito farebbe parte di un "territorio doganale unico" fino alla fine del periodo di transizione, previsto per il 31 dicembre 2020.

Il Regno Unito rimarrà in un'unione doganale con l'Unione europea indefinitamente se non verrà raggiunto un nuovo accordo commerciale prima di quella data.

Questa misura è stata accettata per evitare un confine fisico in Irlanda ed è la cosiddetta garanzia di protezione irlandese.

L'accordo vedrebbe l'Irlanda del Nord parte dello stesso territorio doganale con il resto del Regno Unito e dell'Unione europea.

Un punto critico per i sostenitori della Brexit è che il Regno Unito non potrà ritirarsi unilateralmente dalla clausola di protezione, mentre un panel arbitrale indipendente composto da cinque persone (due per parte del Regno Unito, due per parte dell'UE e una persona indipendente) giudicherà se e quando questa clausola potrà cessare.

Una volta che il Regno Unito avrà lasciato ufficialmente l'Unione europea il 29 marzo 2019, entrambe le parti hanno convenuto che il Regno Unito entrerà in un periodo di transizione chepotrà essere esteso dopo il 31 dicembre 2020. Il documento pero' non fornisce dettagli circa fino a quando potrà essere estero questo periodo.

I cittadini europei che vivono nel Regno Unito e i britannici che vivono nell'Unione europea manterranno i loro diritti e saranno in grado di vivere con le loro famiglie, ma dovranno presentare una richiesta formale per rimanere nel paese.

I cittadini britannici all'estero dovranno ripresentare una domanda per il loro status di residenza.

La libertà di circolazione terminerà dopo il periodo di transizione e sarà sostituita da un sistema di immigrazione basato sulle competenze. Saranno permessi viaggi senza visto per i soggiorni di breve durata nel continente.

Gli stati membri dell'Unione europea hanno spinto per avere l'accesso alle acque costiere del Regno Unito, in cambio dell'accettazione di un unico territorio doganale con il Regno Unito. Il testo si propone di stabilire un nuovo accordo di pesca che definisce l'accesso alle acque e le quote per le future possibilità di pesca dopo il periodo di transizione.

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