Viaggio nel tempo a Pechino, dagli imperatori alle Olimpiadi del 2022

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Di Nikoletta Kritikou
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La capitale cinese sfoggia i suoi 3.000 anni di esistenza con imperiale orgoglio, attenta a preservare il passato della Grande Muraglia, ma tenendosi pronta per il futuro dello stadio Nido d'Uccello.

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Più di 3 mila anni di esistenza di cui oltre 860 come capitale della Cina. Pechino, sede del maggior numero di siti Patrimonio dell'umanità dell'Unesco, esibisce con fierezza il suo stile imperiale.

L'asse centrale, la colonna vertebrale di Pechino

Nel centro della megalopoli sorge Tienanmen, o "La Porta della Pace celeste", sul lato settentrionale della piazza omonima, oltre 440 mila metri quadri che includono il Monumento agli eroi del popolo, il Mausoleo di Mao Tse-tung, la Grande sala del popolo e il Museo nazionale della Cina.

Piazza Tienanmen è uno dei luoghi più emblematici di Pechino, e parte di quello che è noto come l'asse centrale della capitale. Cuore della spazialmente simmetrica vecchia Pechino, l'asse centrale e le aree circostanti costituiscono un capolavoro di pianificazione urbana antica e contemporanea, che rivela come il popolo cinese abbia applicato scienza, estetica e filosofia antica alla progettazione di una capitale.

L'asse è la colonna vertebrale di Pechino, e intende conferire alla città un senso di pace e di prosperità. Gli edifici a est e ovest furono costruiti lungo l'asse seguendo uno schema simmetrico.

"L'asse centrale - spiega lo storico Wang Gang - è una delle arterie culturali più importanti di Pechino. Parte da Yongdingmen, nel sud, e arriva alla Torre della campana, nel nord, dove ci troviamo ora. La lunghezza totale dell'asse è di 7,8 chilometri".

La Pechino olimpica: passato e futuro

Passeggiando nelle vie di Pechino si ha spesso la sensazione di viaggiare nel tempo, e per passare da un secolo all'altro a volte basta svoltare l'angolo. Negli ultimi decenni Pechino è diventata una delle città più moderne, dinamiche e globali del mondo.

Testimone di questa trasformazione, il Parco olimpico, con il suo stadio, il "Nido d'uccello".

Ancora più impressionante delle enormi dimensioni dello stadio è il design senza precedenti. Considerato il fulcro del Parco per le Olimpiadi di Pechino, lo stadio nazionale "Nido d'uccello" è l'espressione architettonica del crescente orgoglio della Cina. Lo stadio si trova all'estremità nord dell'asse centrale ed è uno dei simboli della nuova super moderna Pechino.

Secondo Xu Tao, portavoce dello stadio, "Le Olimpiadi che si sono tenute a Pechino nel 2008 hanno contribuito a diffondere la cultura olimpica, a promuovere lo spirito olimpico, anche attraverso lo sviluppo sano e sostenibile dei Giochi. La funzione educativa delle Olimpiadi è stata valorizzata. L'impatto, positivo, è di vasta portata".

Dopo i Giochi del 2008, il "Nido d'uccello" è diventato una colossale attrazione turistica.

La capitale cinese si sta ora preparando per le Olimpiadi invernali del 2022, che la renderanno la prima città ad aver ospitato sia i Giochi estivi sia quelli invernali.

La Grande Muraglia, un viaggio nel tempo

Dal 2022 alle più antiche radici della Cina. È il balzo nel tempo che ci permette di fare la Grande Muraglia cinese, la più grande opera costruita da mano umana, dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità nel 1987 e inserita nel 2007 fra le 7 meraviglie del mondo moderno. Visitare la Grande Muraglia è come tuffarsi nella storia dei leggendari imperatori cinesi.

La Grande Muraglia non è semplicemente un complesso di costruzioni, ma un sopraffino capolavoro artistico di pietra lasciato dalla dinastia Ming. Dalla Grande Muraglia in qualunque stagione è possibile vedere i monti Yan e vaste aree coperte di aceri, a ricordare la gloria della Cina antica.

Una delle sezioni meglio conservate è quella di Mutianyu, con le sue tre torri, che è possibile visitare.

La conservazione e il restauro del monumento sono fra le priorità del governo cinese, che nel 2006 ha promulgato l'"Ordinanza per la protezione della Grande Muraglia". Luo Xing, vice direttore generale della sezione di Mutianyu, spiega: "Con il grande afflusso di turisti, ogni anno alcune piastrelle vengono danneggiate. Per riparare il muro usiamo metodi tradizionali. Abbiamo standard specifici per fabbricare i mattoni e le piastrelle che servono a riparare le pareti e il pavimento".

Risorse addizionali per questo articolo • Versione italiana e web: Selene Verri

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