Cos'è il Movimento di Resistenza Nordica, il gruppo neonazi "più estremista" nel nord Europa

Cos'è il Movimento di Resistenza Nordica, il gruppo neonazi "più estremista" nel nord Europa
Diritti d'autore  Fredrik Sandberg/TT News Agency/via REUTERS
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Di Karis Hustad
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Dopo l'espansione in Norvegia e Finlandia, l'organizzazione neonazista svedese è ora arrivata anche in Danimarca. Ma politici e attivisti non stanno con le mani in mano.

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Una domenica della scorsa primavera tre uomini hanno scaricato un mucchio di rifiuti all'ingresso di un complesso residenziale nella città di Aalborg, nel nord della Danimarca. 

L'obiettivo era l'assessore all'ambiente e all'energia del comune di Aalborg, Lasse P.N. Olsen, che vive proprio in quell'edificio. Una nota affissa sopra il cumulo di spazzatura spiegava che i rifiuti sono stati raccolti qua e là nel comune: la richiesta alle autorità municipali è stata quella di mettere più zelo e impegno nella pulizia delle strade. 

La montagna di rifiuti lasciata dal gruppo neonazista davanti al condominio di Olsen nel maggio 2018 (foto: Lasse Olsen)

Contrariamente a quanto possa sembrare, non si è trattata di una protesta ambientalista. Come hanno spiegato più tardi i vicini di casa di Olsen, i responsabili del gesto hanno urlato slogan anti-immigrati e fatto il saluto nazista mentre spargevano i rifiuti davanti all'ingresso del palazzo. La nota era firmata "Den Nordiske Modstandsbevægelse", ovvero: Movimento di Resistenza Nordica (NMB), lo stesso sceso in strada a Stoccolma lo scorso weekeend.

L'incidente ha fatto segnare l'arrivo in Danimarca del gruppo neonazista confinato, prima di allora, ai vicini settentrionali, Svezia, Norvegia e Finlandia.

Cos'è il NMB, Movimento di Resistenza Nordica

Il Movimento di Resistenza Nordica, o NMB, è un'organizzazione neonazista originariamente fondata in Svezia. I membri si dichiarano apertamente antisemiti, xenofobi e omofobi. 

Il loro obiettivo è quello di creare una nazione "pan-nordica" etnicamente pura, secondo quanto si legge sul sito web del gruppo, e deportare la maggior parte dei residenti "non etnicamente originari" del Nord Europa, smantellando l'"élite sionista globale".

Mentre il gruppo non fa specificatamente appello all'uso di violenza, autodifesa a parte, i membri del NMB non temono lo scontro e si allenano nelle arti marziali e nell'uso dei coltelli. I ricercatori e gli attivisti che ne studiano le mosse sono particolarmente preoccupati per il comportamento sempre più violento mostrato dal gruppo.

Confronto e violenza

Il gruppo è direttamente collegato ad una serie di incidenti in cui i suoi membri si sono confrontati violentemente con gruppi di minoranze e attivisti dall'ideologia opposta. 

Nel 2016, in Finlandia, un uomo è morto dopo che un membro della NMB gli ha sferrato un calcio nel petto durante un corteo di protesta: nella caduta, ha sbattuto violentemente la testa. Lo stesso anno, e nel 2017, alcuni membri affiliati hanno piantato detonatori fuori da un bar frequentato dall'estrema sinistra e davanti a delle abitazioni in cui vivevano rifugiati, a Göteborg. Una delle esplosioni ha ferito un ufficiale del dipartimento di immigrazione. 

La base dei suoi sostenitori è attiva in Svezia, dove il Movimento è stato fondato 21 anni fa. Ma da allora ha messo piede anche in Finlandia, nel 2008, e in Norvegia nel 2011. Ora sembra che il piano di espansione riguardi anche la Danimarca.  

Cumuli di rifiuti simili a quelli scaricati davanti all'edificio di Olsen sono apparsi, lo steso giorno, anche sul viale di ingresso dell'abitazione di Jakob Ellemann-Jensen, ministro danese per l'Ambiente e l'Alimentazione, nonché davanti ad edifici amministrativi di diversi altri comuni.

In un'email inviata da un indirizzo indicato sul sito web dell'organizzazione danese, un membro che si è identificato con Jacob Andersen ha detto a euronews che le proteste dei rifiuti servivano a far sapere che il gruppo si è ormai "stabilito nel paese", diffondendo maggiore consapevolezza su questioni ambientali che, dice, vengono ignorate dai politici del paese.

"L'organizzazione più radicale di tutte"

Andersen, che ha detto di essersi unito al Movimento perché credeva che fosse l'unica organizzazione che sembrava "abbastanza forte, organizzata e disciplinata" da poter avere un impatto, non ha voluto indicare il numero dei membri danesi. Ha dichiarato però che sono in crescita. I ricercatori che stanno monitorando il gruppo sostengono che si parla ancora di un numero relativamente basso, ma i loro ranghi si sono rafforzati negli ultimi anni.

"Abbiamo assistito a una crescita costante di questa organizzazione da più di tre anni a questa parte", ha dichiarato Jonathan Leman, ricercatore di Expo, una fondazione antirazzista apartitica con sede a Stoccolma.

Il Movimento di Resistenza Nordica durante una marcia nel centro di Gotenberg, Svezia, il 30 settembre 2017 Fredrik Sandberg/TT News Agency/via REUTERS

"Si tratta di un fenomeno problematico perché si tratta dell'organizzazione più radicale di tutte. Chiedono più attivismo da parte delle persone che ne entrano a far parte. Sono molto più violenti quando si confrontano con i loro avversari politici e la polizia".

Una prova della crescente audacia del gruppo nella sfera pubblica - e della tendenza al confronto violento - si è avuta all'inizio dell'estate durante la conferenza politica pubblica annuale Almedalen, in Svezia.

In un video si vede un attivista NMB che sembra spingere una donna a terra dopo un confronto verbale, interrompendo i discorsi dei politici presenti. Il Movimento di Resistenza Nordica ha raddoppiato la sua partecipazione alla conferenza rispetto all'anno scorso, secondo The Local, in quanto spera di ottenere seggi in alcuni comuni svedesi alle prossime elezioni.

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**++ Guida alle elezioni svedesi del 9 settembre ++ **

Il gruppo sta acquisendo sempre più visibilità in tutta l'area scandinava: 300 membri dell'NMB hanno marciato a Turku, in Finlandia, all'inizio di questo mese, prima di quella di Stoccolma dello scorso weekend. 

Nel mirino c'è anche la stampa. Un membro del NMB svedese è stato arrestato ad agosto dopo che la polizia ha dichiarato di aver trovato prove di un piano per uccidere due giornalisti.

Per anni, il Movimento di Resistenza Nordica è stato uno dei tanti gruppi di estrema destra presenti in Svezia, paese dalla lunga tradizione di movimenti nazionalisti bianchi nel contesto europeo. Ma nel 2014 il Partito degli svedesi, di matrice chiaramente xenofoba, si è sciolto dopo una perdita significativa di voti alle elezioni locali. Il risultato è stato un consolidamento dei gruppi di estrema destra e un'impennata nelle adesioni, nel sostegno e nell'attività del NMB.

Fredrik Sandberg/TT News Agency/via REUTERS

I numeri

Secondo l'ultimo rapporto Expo, nel 2017 ha assorbito, da solo, una quota pari al 94% dell'attività delle organizzazioni ad ideologia razzista in Svezia.

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Sebbene non si sappia esattamente quanti siano oggi i membri attivi del Movimento, i ricercatori del Centro per l'estremismo dell'Università di Oslo stimano il numero in diverse centinaia in Svezia, meno di un centinaio in Finlandia e a poche decine di militanti in Norvegia. Ma il gruppo sembra suscitare, negli ultimi tempi, un rinnovato interesse: Expo ha individuato 111 nuovi membri nel 2017, 47 dei quali non avevano alcun legame con i gruppi neonazisti precedentemente. 

L'NMB ha attratto membri dall'estrema destra: in generale, il discorso pubblico in Svezia sembra seguire sempre più l'agenda anti-immigrazione dei Democratici svedesi, tra i favoriti delle prossime elezioni politiche. 

Il discorso antisemita si salda con quello xenofobo

"Il NMB è senza ombra di dubbio antisemita e lo stiamo vedendo agganciarsi all'ondata anti-immigrazione", ha dichiarato Josh Lipowsky, senior research analyst del Counter Extremism Project di New York e Londra. "Come altri gruppi, sta usando questi sentimenti per creare un contraccolpo contro un target specifico. Sta creando un capro espiatorio per i problemi delle persone: così facendo riesce a promuovere ulteriormente questo tipo di idea e creare consensi".

I messaggi del Movimento sono veicolati tramite social media e gli hanno permesso di collegarsi con altre organizzazioni nazionaliste in giro per il mondo, aggiunge Lipowsky.

Detto questo, l'attività più comune del gruppo nell'ultimo anno è stata quella propagandistica, con l'affissione di adesivi e la distribuzione di volantini in tutta la regione recanti il logo Tyr-rune bianco e verde.  Queste azioni sono spesso condotte da nuovi membri che cercano di ottenere ulteriore accettazione e potere all'interno dell'organizzazione gerarchica, ritiene Leman, e attira l'attenzione del gruppo da parte del grande pubblico. Ma questi adesivi e volantini possono avere un effetto agghiacciante sulla comunità.

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"E' problematico perché crea un senso di persecuzione tra persone appartenenti a gruppi minoritari, e questo genera tensioni".

Resistenza al Movimento di Resistenza Nordica

La crescita di NMB npn è stata finora incontrollata. Le manifestazioni pubbliche del Movimento sono sempre superate, in numero, dalle contro-manifestazioni di chi si oppone all'ideologia di estrema destra. I disordini di Almedalen, in Svezia, hanno innescato un dibattito sulla rappresentanza dei partiti xenofobi nel sistema politico. A maggio il paese ha annunciato che destinerà 15 milioni di corone (1,4 milioni di euro) a programmi di sensibilizzazione sull'Olocausto.

Ufficiali di polizia in piedi accanto ai manifestanti prima della marcia del Movimento di Resistenza Nordica nel centro di Göteborg, Svezia, il 30 settembre 2017. Thomas Johansson /TT Agenzia di Notizia/via REUTERS

In Finlandia, lo scorso novembre, un tribunale ha messo al bando il Movimento ma NMB ha presentato ricorso.

Alcuni ricercatori norvegesi hanno sperimentato un programma di "uscita" per aiutare gli estremisti a lasciare i gruppi razzisti: è stato implementato con successo in Norvegia, Svezia e altri paesi. 

In diversi comuni i danesi vengono rimossi gli adesivi e viene chiesta un'azione a livello comunitario contro la diffusione del messaggio del NMB.

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Anche Olsen, obiettivo della protesta con la spazzatura ad Aalborg, aveva condiviso questo appello. Il politico non è estraneo allo scontro con i neonazisti: da studente, negli anni '90, aveva protestato contro la creazione di un punto di incontro per i neonazisti nella vicina Nørresundby ed era stato preso a calci dagli estremisti durante una spedizione punitiva. 

Un fenomeno che "non può essere ignorato".

Ma il fatto che il NMB abbia portato il suo messaggio direttamente davanti a casa sua ha scosso Olsen. "Hanno dimostrato di sapere dove vivo e non aver timore a passare di lì", ha dichiarato ad Euronews.

Ha dibattuto a lungo sull'opportunità di attirare l'attenzione sulle azioni del gruppo e alla fine ha deciso di condividere la sua esperienza su Facebook. Il suo post è stato ampiamente condiviso dalla comunità. Spera che, così facendo, possa contribuire a denunciare un gruppo che "non può esistere alla luce del sole".

"Penso che dobbiamo parlare delle minacce provenienti dall'estrema destra, anche se al momento non si tratta di una minaccia enorme", conclude Olsen. "Preferisco usare la mia voce e parlare invece che scegliere di ignorarli. Non credo possano essere ignorati".

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