Ungheria: "Tassa speciale immigrazione" per le ONG

Ungheria: "Tassa speciale immigrazione" per le ONG
Diritti d'autore Reuters/Leonhard Foeger
Di Cristiano Tassinari
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il governo-Orban continua a fare la voce grossa: presto entrerà in vigore la tassa del 25% sulle entrate delle organizzazioni non governative. Cancellata la proposta del carcere per gli attivisti delle ONG. E' l'applicazione del cosiddetto piano "Sos Soros" contro l'immigrazione.

L'Ungheria continua a fare la voce grossa

PUBBLICITÀ

Dopo la netta vittoria elettorale di aprile, il governo del primo ministro Viktor Orbán ha presentato al Parlamento di Budapest una proposta di legge, il cosiddettopiano "Stop Soros", per contrastare l'attività di filantropia del magnate, in particolare in favore dei rifugiati.

Una delle misure previste sta per essere introdotta: una tassa del 25% alle ONG che si occupano di immigrazione e di accoglienza.

Fin dalla crisi dell'estate 2015, che riempì di migranti la stazione Keleti di Budapest (e non solo), il governo Orbán è stato uno dei più ostili all'immigrazione in Europa.

"V_ogliamo utilizzare la politica fiscale per contrastare l'organizzazione della migrazione_", ha dichiarato il ministero delle finanze ungherese, giustificando la cosiddetta "tassa speciale sull'immigrazione".

La versione originale del disegno di legge, presentata a febbraio, prevedeva persino l'arresto per gli attivisti delle ONG, ma è stata ritirata.
Ora il ministero delle finanze afferma che, però, introdurrà l'imposta del 25% sui finanziamenti stranieri ottenuti dalle ONG, anche sotto forma di donazioni

Il ministero ha affermato che la "tassa speciale sull'immigrazione" è necessaria perché la difesa contro l'immigrazione clandestina ha comportato un notevole onere aggiuntivo sul bilancio.

Gulyas Gergely, ministro incaricato per la gestione dell'ufficio governativo del governo Orban dice: "L'accoglienza dei rifugiati nei cosiddetti hotspot deve essere fatta al di fuori dell'UE, ma dovrebbe esserci una decisione definitiva sullo status di rifugiato e l'Europa deve essere in grado di difendere i propri confini, sia terrestri che marittimi".

Il ministro degli esteri magiaro Peter Szijjarto, in visita a Stoccolma, ha rincarato la dose: "Il vicepresidente della Commissione europea, l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani e il presidente della Commissione di Venezia hanno istituito il ''Fronte all'immigrazione di George Soros", ma il nostro governo proteggerà a tutti i costi i cittadini ungheresi dall'immigrazione clandestina".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Ungheria: consultazione in difesa della famiglia tradizionale

Ungheria fuori dal patto globale sui migranti delle Nazioni Unite

Ungheria: le ONG temono la legge "anti-Soros"