Quale Parlamento europeo è più "fedele" al voto popolare, in percentuale?

Quale Parlamento europeo è più "fedele" al voto popolare, in percentuale?
Diritti d'autore REUTERS/Bernadett Szabo
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Di Chris Harris
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Euronews ha esaminato i risultati delle elezioni in tutta laUE per verificare se la quota di voti dei partiti vincenti corrispondesse al numero di seggi parlamentari assegnati. Ungheria, Lituania e Polonia hanno registrato i divari maggiori, mentre Germania, Paesi Bassi e Danimarca quelli minori

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L'Ungheria è lo Stato europeo dove la percentuale di votanti meno si riflette nella percentuale dei seggi in Parlamento. Seguono a ruota Polonia e Lituania. La Germania ha il sistema elettorale con meno differenze tra le due percentuali - voti "reali" e scranni. Lo mostra un'analisi compiuta da euronews sui risultati delle elezioni nel continente. 

La vittoria di Viktor Orban all'inizio di questo mese ha dato al suo partito Fidesz due terzi dei seggi nel parlamento del paese. Ma lo scorso 8 aprile il suo movimento politico di destra ha ottenuto poco meno della metà dei voti. E' come se ci fosse un divario del 18% tra la percentuale di voti conquistati realmente e la percentuale di seggi parlamentari attribuiti.

La Lituania è al secondo posto nel nostro studio, mentre anche Polonia, Grecia e Lettonia presentano divari superiori al 10%.

I Paesi Bassi, la Germania, la Danimarca e Malta hanno fatto registrare il maggiore allineamento tra quota di voti e quota di seggi.

Nella maggior parte della UE si utilizza un proporzionale che assegna i seggi in base alla percentuale di voti conquistati da ciascun partito. Tuttavia, i critici sottolineano che il sistema spesso dà luogo a coalizioni che possono causare ritardi e compromettere la capacità del governo di agire con decisione. Il caso italiano è emblematico.

La Francia e il Regno Unito utilizzano variazioni del sistema first-past-the-post (FPTP) dove il Paese è suddiviso in regioni elettorali e viene assegnato un seggio al partito con il maggior numero di voti in ciascuna, niente ai secondi. In Francia le elezioni si svolgono su due turni per garantire che il vincitore finale di ogni seggio abbia il sostegno di almeno la metà degli elettori.

I risultati di ogni elezione sono stati misurati tenendo conto della deviazione di proporzionalità.

I due paesi del nostro campione con il maggior divario tra voto popolare e risultato finale - Ungheria e Lituania - hanno entrambi un mix di proporzionale e FPTP.

Orban e il suo partito Fidesz hanno introdotto questo sistema ibrido, simile a quello italiano, in una riforma che ha preceduto le elezioni ungheresi del 2014.

Le modifiche hanno incluso la riduzione del numero di seggi parlamentari da 386 a 199, che, secondo gli esperti, ha ampliato il divario tra il partito al governo e l'opposizione.

Decine di migliaia di ungheresi hanno protestato a Budapest nel fine settimana contro la vittoria elettorale di Orban. Hanno detto no alla campagna incentrata sull' "odio", condotta dal premier, e hanno ribadito le loro perplessità sul sistema elettorale in Ungheria.

Nel loro post su Facebook, gli organizzatori del rally hanno dichiarato: "Il sistema elettorale voluto da Fidesz e la campagna di odio del governo hanno spinto la maggioranza in una minoranza parlamentare di un terzo".

Ciononostante, il 49% dei voti di Fidesz è più che raddoppiato rispetto al 20% ottenuto dal rivale più vicino dell'opposizione.

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