Questa donna iraniana si è travestita da uomo per andare allo stadio

Questa donna iraniana si è travestita da uomo per andare allo stadio
Di Emma Beswick
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Dopo il terremoto del novembre scorso, Zahra Khoshnavaz si è chiesta: "Perché morire senza aver realizzato i tuoi desideri?"

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A Zahra Khoshnavaz non era permesso mettere piede negli stadi di calcio per fare il tifo per la propria squadra del cuore in quanto donna. Per aggirare il divieto, allora, ha pensato di travestirsi da uomo.

Si è tagliata i capelli, ha indossato vestiti larghi, ha messo su una folta barba finta e si è dipinta sulle guance i colori del club - il Persepolis FC di Tehran.

Ha preso questa decisione dopo il terremoto del novembre 2017.

"Mi sono chiesta: Perché morire in un terremoto senza aver realizzato i propri sogni? Perché non andare allo stadio? Così ho deciso di andare", racconta a euronews.

Le donne non possono assistere alle partite di calcio in Iran nonostante le promesse di cambiamento da parte delle autorità iraniane, in particolare del governo di Hassan Rouhani. Le tifose possono partecipare, negli stadi, alle partite di calcio femminile ma non a quelle maschili.

Khoshnavaz ha visto due partite travestita e dice che ha intenzione di andare di nuovo, aggiungendo che è ben consapevole che le sue azioni potrebbero provocarle delle difficoltà, anche serie.

Anche l'allenatore del Persepolis FC, Karim Bagheri, glielo ha ribadito quando si sono incontrati.

"Mi ha detto: è un bene che ami la squadra, ma non farlo più. È pericoloso".

Ma Khoshnavaz non ha avuto paura di entrare nello stadio. "La mia unica preoccupazione è stata piuttosto comprare un biglietto. Non è stato facile, ma quando ho attraversato il tunnel e ho visto il campo sono scoppiata a piangere".

Tale è stata la segretezza delle sue "visite" all'impianto che la sostenitrice ha evitato di esultare per tutta la partita. Ha preferito rimanere in silenzio perché la sua voce l'avrebbe tradita, rivelandone l'identità - ma anche perché reputa i cori "volgari" e "maleducati".

Le immagini di Khoshnavaz, mascherata, sono state ampiamente condivise sui social media portando la questione all'attenzione del club.

Ora, ogni volta che c'è una partita, il Persepolis la chiama per verificare se ha intenzione di partecipare.

"Mi controllano", ha detto Khoshnavaz, ridendo, "mi chiamano per dirmi di non andare allo stadio".

Le donne in Iran lottano da diversi anni per mettere fine alle norme discriminatorie che regolano la loro partecipazione alle partite di calcio. Khoshnavaz non vuole andare da sola ai match e spera che gli stadi siano presto aperti alle tifoserie miste.

"Ignorare i desideri di gran parte della società, solo perché potrebbero esserci problemi futuri o dicendo dire che l'infrastruttura non è pronta, è molto crudele oltre ad essere un'ingiustizia".

La restrizione non si applica a turiste di altre nazioni, come per esempio Giappone o Corea del Sud, il cui accesso all'impianto è consentito durante partite come quelle di qualificazione al mondiale. La legge è rigida solamente per quanto riguarda gli sport all'aperto, in particolare il football; per i palazzetti, invece, c'è una maggiore elasticità e l'accesso di spettatrici è generalmente permesso.

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