La Commissione Europea verso la bocciatura della finanziaria francese 2015 e la richiesta a Parigi di presentarne una versione conforme ai suoi obblighi di riduzione del deficit.
#MichelSapin :"Nous avons besoin d'une stratégie cohérente de croissance pour la zone euro" #staterole
— Ministère Finances (@Min_Finances) 5 Ottobre 2014
Sempre più insistenti, le voci che arrivano da Bruxelles seguono di due giorni appena l’appello del Ministro delle finanze francesi Michel Sapin ad associare alle regole di bilancio europee, quella che ha chiamato “flessibilità imposta da un contesto difficile”.
Risale appena alla scorsa settimana la notizia che il debito pubblico francese ha sforato i 2000 miliardi di euro nel secondo trimestre 2014, toccando quota 95,1% del PIL.
À la fin du deuxième trimestre 2014, la dette publique sétablit à 95,1 % du PIB http://t.co/OhzFJ3yCvM
— Insee (@InseeFr) 30 Settembre 2014
Dopo aver ottenuto nel 2013 una proroga di due anni, Parigi aveva reso noto meno di un mese fa che non sarebbe riuscita a ricondurre il proprio deficit sotto la soglia del 3% prevista dal Patto di stabilità neanche nel 2015.
#MichelSapin : «Notre cap, c’est celui de la réduction de nos déficits à un rythme compatible ac le retour de la croissance» #SituationEco
— Ministère Finances (@Min_Finances) 10 Settembre 2014
Cifre che per Pierre Moscovici, il candidato francese alla poltrona di commissario agli affari economici, potrebbero trasformarsi in ancora di salvezza.
Un suo imprimatur alla bocciatura della finanziaria di Parigi spazzerebbe d’un colpo le accuse di favoritismo che già piovono su di lui.
La candidatura di Pierre Moscovici è tuttavia ancora al vaglio del Parlamento Europeo e più probabile è comunque che la misura intervenga prima dell’insediamento della nuova Commissione di cui farebbe parte.
Quelle prestation pour Pierre #Moscovici ? Voyez notre résumé @Storify: http://t.co/7FL0TUgsGb#EPhearings2014pic.twitter.com/3X5Kz01Zo7
— Parlement européen (@Europarl_FR) 5 Ottobre 2014
Un’eventuale bocciatura della finanziaria francese da parte di Bruxelles sarebbe senza precedenti. Si tratterebbe infatti della prima volta che la Commissione Europea esercita le nuove prerogative riconosciutele dagli stati membri nel 2013.
Ulteriori indiscrezioni sostengono che l’esecutivo europeo potrebbe inoltre adottare nuove misure disciplinari ai danni di Parigi, portandosi così a un passo dal comminare un’ammenda che, pari allo 0,2% del PIL francese, finirebbe per ammontare a 4 miliardi di euro.