Inizia con un posticipo il summit europeo sul bilancio 2014/2020.
Presagio, per molti, di lunghe e difficili trattative, anche se le due ore e mezzo in più ufficialmente sono servite per perfezionare la proposta di compromesso e consentire incontri bilaterali alla ricerca di una difficile intesa.
Terreno di scontro i tagli al bilancio e i tetti massimi per le spese.
Londra e Berlino hanno imposto la linea dell’austerity e parlano di 960 miliardi per gli impegni di spesa e di 900 miliardi per i pagamenti.
Ma Roma e Parigi, schierate insieme anche sulla difesa dei fondi agricoli, temono che i tagli riducano la possibilità di investimenti e crescita e le colpiscano più di altri paesi.
Il premier Mario Monti è pronto a porre il veto: l’Italia, ha detto, dà già all’Europa più di quanto riceva. Germania e Gran Bretagna godono invece di “sconti” da ridiscutere durante il vertice.