Il conflitto in Siria è al centro della Conferenza sulla sicurezza e cooperazione in Europa che si apre oggi a Monaco, in Germania.
Le voci di un incontro a quattro tra l’inviato dell’Onu Lakhdar Brahimi, il leader dell’opposizione siriana Ahmed Moaz al-Khatib, e i ministri degli esteri di Russia e Stati Uniti sono state ridimensionate da Mosca.
Il nostro inviato a Monaco ne ha parlato con il titolare della diplomazia polacca, al quale ha chiesto se la Siria non rischi di avvitarsi in un conflitto di lunga durata.
“Si, è probabile – ha risposto il ministro Radek Sikorski – durante la mia ultima visita in Medio Oriente, sia gli iracheni che i libanesi mi hanno confidato che, a causa del sostanziale equilibrio tra le forze di Bashar al Assad e quelle dei ribelli, un lungo stallo è uno scenario verosimile”.
Sikorski è convinto che l’unica soluzione passi attraverso una trattativa che deve essere avviata prima ancora che cessino i combattimenti.
Questa ipotesi appare ora più vicina: il leader dell’opposizione siriana ha infatti rinunciato a esigere le dimissioni di Bashar al Assad come condizione per l’apertura di un negoziato con il regime.