Tensione al vertice tra Unione europea e Russia. Il braccio di ferro sulle questioni energetiche ha bloccato ogni progresso. La Russia ha contestato le leggi europee anti-trust che difatto limitano l’attività in Europa del gigante del gas russo Gazprom.
Il presidente Vladimir Putin ha preferito cambiare argomento e passare al contrattacco proprio sulla delicata questione dei diritti umani :
“Siamo preoccupati per la vergognosa violazione dei diritti delle minoranze russofone in alcuni paesi europei, nei paesi baltici- ha detto. Siamo preoccupati di come alcuni scarti della società neo-nazisti siano trasformati in eroi”.
Piu’ moderati i toni del presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy che aveva sollevato la questione del rispetto delle libertà di associazione delle ong russe.
“L’Unione europea- ha sottolineato il presidente Van Rompuy- è profondamente convinta della necessità di creare spazi per la società civile per ottenere un’effettiva modernizzazione dell’economia e della società”
A causa delle forti divergenze su energia, diritti umani e su alcune relazioni commerciali, si allontana la completa liberalizzazione dei visti. Un obiettivo delle autorità russe in vista delle Olimpiadi invernali di Sochi nel 2014.