Terza notte di disordini a Saint Denis, capoluogo dell’isola di Reunion, dove è in atto una protesta contro il rincaro di combustibili e generi alimentari.
La situazione sembra essersi calmata rispetto a mercoledì notte, ma non sono mancate sporadiche violenze che hanno visto protagonisti essenzialmente gruppi di giovani.
Resta alta l’allerta da parte delle forze dell’ordine, che hanno presidiato i supermercati per prevenire tentativi di saccheggio.
L’isola francese, che si trova nell’Oceano Indiano a sud del Madagascar, non è nuova a episodi di violenza innescati dal carovita. L’ultima ondata di proteste risale al marzo 2009. I rappresentanti politici locali hanno proposto misure per calmierare i prezzi dei beni di prima necessità e hanno chiesto al governo di Parigi di intervenire con un piano di urgenza.
Per buona parte dei residenti, la misura è colma.
“Non compro più nemmeno lo yogurt, c‘è una quantità di prodotti che non mi posso più permettere. I prezzi sono troppo alti, la situazione è insostenibile, devo tagliare su ogni cosa”.
Sull’isola di Reunion, la disoccupazione tocca più del 29% della popolazione e il 60% dei giovani con meno di venticinque anni.