Il parlamento egiziano ha osservato un minuto di silenzio per le vittime degli scontri allo stadio di Port Said. Per una parte del mondo politico e della società tutto è stato orchestrato per fermare chi chiede il passaggio del potere ai civili.
I tifosi dell’Al Ahly hanno avuto un ruolo importante nella rivoluzione contro Mubarak, esattamente un anno fa difesero piazza Tahrir dalle cariche con i cammelli. Oggi l’hanno chiusa per una marcia in ricordo delle vittime di port said. I fratelli musulmani puntano il dito contro i nostalgici dell’ex regime.
“Non è stato uno scontro tra sportivi, ma si tratta di un caos pianificato”, dice Osama Yassin, del partito libertà e giustizia. “Questo scenario si basa sulla provocazione finalizzata a produrre violenza. Questo scenario mira a soffocare la rivoluzione degli egiziani e a bloccare il percorso verso il cambiamento democratico dell’Egitto”.
L’esecutivo ha accettato le dimissioni del governatore di Port Said e ha rimosso dagli incarichi il capo della sicurezza locale, il presidente e il consiglio della Federcalcio egiziana.