Resta a Riad per ora Ali Abdullah Saleh, dimesso dall’ospedale saudita dove ha subito otto operazioni.
Il presidente yemenita era stato ferito nell’attacco contro il palazzo presidenziale di Sanaa, lo scorso 3 giugno.
Nella capitale yemenita, intanto, secondo giorno di scontri tra esercito ed esponenti della tribù Hached, che ha sposato la rivolta in atto da gennaio contro il potere trentennale di Saleh. E violenze anche a Taez, nel sud, con almeno 1 morto e diversi feriti.
Un muro contro muro aggravato dal no di Saleh all’accordo per la transizione elaborato dal Consiglio di cooperazione del Golfo.