Dopo più di una settimana dall’inizio delle proteste sono, dunque, spuntati i sostenitori di Mubarak, quando il presidente egiziano sembrava ormai alle corde.
Gruppi organizzati o “parte del popolo” come asserisce il governo? L’esecutivo declina qualsiasi ruolo in quanto sta avvenendo.
“Viviamo da 30 anni – dice un uomo a capo di un gruppetto filogovernativo – in pace e serenità e ora da giorni non riusciamo a dormire e nemmeno a rientrare nelle nostre case. Io dico ‘no’ a tutti coloro che vogliono che l’Egitto si metta contro il suo presidente”.
I sostenitori di Mubarak hanno provato ieri a riconquistare piazza Tahrir, divenuta il cuore pulsante della protesta, ma negli scontri coi manifestanti hanno avuto finora la peggio e sono stati costretti ad arretrare.
Di certo è noto da tempo che in Egitto, in occasione di ogni elezione, agiscono squadre pagate da Mubarak. I cosiddetti “baltagi”.
L’inviato speciale di Eurones Luis Carballo, ha scattato una foto esclusiva, nella quale si vede un poliziotto che, secondo quanto riferisce il reporter, èintento a coordinare un gruppo di sostenitori di Mubarak.
Sugli scontri di piazza, intanto, il premier Ahmed Shafik ha annunciato un’inchiesta.