Ha vinto nettamente le primarie in Oregon, come previsto, e ha perso, altrettanto nettamente, in Kentucky. Risultato: Barack Obama dice di essere in vista del traguardo, ma non canta ancora vittoria. E ai suoi sostenitori in Iowa, lo stato dove quattro mesi fa lanciò la scommessa che potrebbe portarlo alla Casa Bianca, il senatore nero dell’Illinois si è rivolto così.
“Questa notte, Iowa, nella pienezza di questa primavera e con l’aiuto di chi mi ha sostenuto, da Portland a Louisville, sono tornato qui con la maggioranza di delegati scelti dagli elettori americani e ormai a un passo dalla nomination democratica a candidato presidente degli Stati Uniti”.
Aspettando a chiedere il ritiro di Hillary Clinton, Obama spera di non alienarsi del tutto i sostenitori della sua rivale. Ma così facendo, conferma anche che, almeno sulla carta, il duello è ancora aperto. Esattamente quello che va ripetendo la Clinton. Una situazione di stallo che sembra destinata a prolungarsi fino alla convention democratica di agosto, a Denver: un bel vantaggio per il repubblicano John McCain.