Perché l'audizione di Zuckerberg al Parlamento europeo è stata un fallimento

Perché l'audizione di Zuckerberg al Parlamento europeo è stata un fallimento
Di Elena Cavallone
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Risposte vaghe a domande precise. L'amministratore delegato di Facebook è riuscita a cavarsela con solo qualche scusa e rassicurazione. Ma gli eurodeputati non ci stanno

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44 minuti di domande, 26 di risposte vaghe. Un risultato non proprio soddisfacente quello dell'incontro avvenuto martedi tra il fondatore di Facebook e il Parlamento europeo. Un incontro che ha sollevato un polverone, soprattutto per le modalità in cui si è tenuto, ovvero a porte chiuse e solo alla presenza dei leader dei gruppi politici. Ma per il presidente Tajani è stato un successo.

"Il signor Zuckerberg è un cittadino americano- ha affermato mercoledi- e dunque è stato costretto a presentarsi davanti al Congresso degli Stati Uniti. Ma non era obbligato a venire al Parlamento europeo e invece ieri si è scusato.

Scuse non sufficienti, i Verdi denunciano l'attitudine accomodante del presidente Tajani che avrebbe permesso a Zucekrberg si sviare le domande più dirette, mentre il liberale Verhofstadt ritiene che l'amministratore delegato di Facebook non possa cavarsela in questo modo e che debba inviare per iscritto risposte scritte esaustive nei prossimi giorni.

Insomma, se l'audizione di Zuckergerg al Congresso americano ha fatto sorridere per le domande ingenue di deputati poco abituati ai social media, quella del Parlamento europeo rivela invece un certo snobbismo nei confronti dei legislatori che rappresentano circa 500 milioni di europei.

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