L'effetto Airbnb e la crescente lobby del turismo mordi e fuggi

L'effetto Airbnb e la crescente lobby del turismo mordi e fuggi
Di Elena Cavallone
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L'esplosione della piattaforma per le sistemazioni turistiche a breve termine ha messo in ginocchio i residenti in molte capitali europee. E l'influenza di Airbnb cresce fino a raggiungere le istituzioni europee

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Problemi nel trovare un appartamento da affittare a prezzi modici? Potrebbe essere colpa dell'effetto Airbnb. L'esplosione di questa piattaforma che offre sistemazioni turistiche a breve termine ha portato ad un aumento dei prezzi in molte capitali europee, rendendo la vita difficile per i residenti. Per contrastare questa tendenza, la città di Bruxelles ha deciso di regolamentare le strutture di Airbnb, attraverso un'ordinanza che prevede il rispetto di alcuni criteri per poter affittare alloggi privati ai turisti.

Tuttavia, sono molti i casi di abusi e per questo motivo l'assessore all'urbanistica, Geoffroy Coomans de Brachne, ha intrapreso una battaglia per scovare gli alloggi considerati illegali.

"Inizieremo a mettere i sigilli e fare delle multe. Penso che sia necessario che le persone capiscano che è illegale sfruttare in modo turistico delle abitazioni che dovrebbero essere fuibili dagli abitanti di Bruxelles", assicura.

Nella capitale belga più di migliaia di unità abitative sono state rimosse dal mercato degli affitti a lungo termine per essere trasformate in alloggi turistici affittati su Airbnb. Tutto ciò ha provocato un aumento dei prezzi degli appartamenti disponibili sul mercato e un cambiamento nella conformazione sociale dei quartieri della città. Soffocati dagli affitti troppo alti, molti residenti hanno abbandonato i quartieri centrali, dove alloggiano maggiormente i turisti.

Altri ancora, stanchi di condividere il pianerottolo con turisti rumorosi e poco rispettosi delle regole condiminiali, hanno deciso di trasferirsi altrove.

Airbnb ha presentato una lamentela ufficiale davanti all'esecutivo europeo contro quelle città come Bruxelles, Barcellona e Amsterdam, che hanno cercato di limitare la sua attività e sua causa sembra essere avere un interlocutore particolare nella Commissione europea. Nel corso degli anni Airbnb ha infatti potenziato la sua attività di lobby presso le istituzioni europee. Solo nel 2016 la spesa per attività di PR nella capitale eurpea è aumentata di cinque volte, come evidenzia l'ultimo rapporto del Corporate European Observatory. La presenza di Airbnb secondo alcuni esperti è tale da influenzare le politiche della Commissione europea, che di recente ha pubblicato una comunicazione sulle economie collaborative.

"Nelle sue raccomandazioni la Commissione sembra esse molto in linea con gli obiettivi di Airbnb", spiega Kenneth Haar ricercatore presso il Corporate Europe Observatory.

Il problema degli affitti è solo un esempio del lato oscuro delle cosiddette economie della condivisione, come Airbnb, Uber e tanti altri. Realtà che l'UE finora non è stata in grado di regolamentare ma che possono avere effetti devastanti su interi settori della società.

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