Gli allevatori Ue al bivio della nuova Politica agricola

Gli allevatori Ue al bivio della nuova Politica agricola
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Di Salvatore Falco
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Philippe Janssens possiede una fattoria a trenta minuti da Bruxelles, gli abbiamo chiesto se si può sopravvivere senza i sussidi comunitari

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Gli allevatori sono preoccupati della revisione del bilancio comunitario per le politiche agricole. Philippe Janssens possiede una fattoria a trenta minuti da Bruxelles, gli abbiamo chiesto se si può sopravvivere senza i sussidi dell'Unione:

"Nelle circostanze attuali, no - ammette Philippe Janssens - Siamo onesti, il nostro guadagno viene da lì".

L'allevamento è un'attività di famiglia, sua padre gestiva la fattoria prima di lui e suo figlio spera di continuare la tradizione. La sopravvivenza di tanti allevamenti, però, è legata allo sblocco dei fondi comunitari.

"Il settore agricolo incontra difficoltà da diversi anni, quindi abbiamo cercato di mantenere in piedi la nostra azienda, risparmiando qua e là e rendendola più efficiente - ricorda Philippe Janssens - Con la Politica agricola comune speriamo di vedere un bilancio che rafforzi e mantenga gli allevamenti a conduzione familiare".

La Brexit creerà un buco nel bilancio dell'Unione europea e la Politica agricola comune, che ne rappresenta la fetta più consistente, si appresta ad affrontare tagli importanti. L'attuale ripartizione favorisce, di fatto, le aziende agricole più grandi.

"Quando osservo l'evoluzione della situazione, vedo che i giovani hanno le risorse per fare bene conclude l'allevatore - quindi dobbiamo fidarci di loro. Ho l'impressione che si troveranno di fronte a grandi problemi. Non sarà facile, ma suppongo che dobbiamo fidarci della prossima generazione".

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