In che modo il Gabon sta proteggendo la sua foresta pluviale?

In che modo il Gabon sta proteggendo la sua foresta pluviale?
Diritti d'autore Jerome Delay/Copyright 2021 The AP. All rights reserved.
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Di Anne Devineaux
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Organizzato da Gabon e Francia, il summit One Forest a Libreville si è concentrato sui modi per preservare le foreste tropicali del mondo. Come conciliare tutela ambientale e sviluppo economico?

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La foresta del bacino del Congo è la più grande foresta tropicale del mondo dopo l'Amazzonia e uno dei principali polmoni verdi del pianeta, fondamentale per il clima e la biodiversità. Si estende in sei Paesi, tra cui il Gabon. Le foreste tropicali e la loro conservazione sono state al centro del summit One Forest. Organizzata da Francia e Gabon, questa conferenza internazionale ha riunito a Libreville leader politici, imprenditori, scienziati e ong provenienti da una ventina di Paesi. 

Le foreste africane sono in prima linea nella lotta contro il cambiamento climatico, come sottolinea questo esperto. "Dieci anni di emissioni globali di gas serra sono attualmente immagazzinate nelle foreste del bacino del Congo - dice Alfred Ngomanda, un ecologo di Cenarest  -. In Gabon, si tratta di 100 milioni di tonnellate all'anno".

I finanziamenti sono stati una delle questioni prioritarie del vertice. Il Gabon è uno dei pochi Paesi che assorbe più CO2 di quanta ne emetta. E vorrebbe che i suoi sforzi ambientali fossero adeguatamente ricompensati. "Oggi investire nelle nostre foreste è l'investimento migliore", dice Ali Bongo Ondimba, presidente del Gabon.

"Abbiamo documentato una riduzione di 90 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 - dice Lee White, ministro gabonese delle Foreste, del Mare e dell'Ambiente -. Questo dato è stato convalidato scientificamente e i crediti di carbonio sono stati infine convalidati nel novembre 2022, durante la COP27 di Sharm el-Sheikh".

Il Gabon ha messo in atto politiche forti per difendere le foreste che coprono l'88% del suo territorio. Libreville, la capitale gabonese, è circondata da aree naturali protette. Il Parco di Pongara è uno dei 13 parchi nazionali creati 20 anni fa per proteggere la fauna e la flora.  Elefanti, pangolini giganti, gorilla: il parco è un rifugio per molte specie minacciate dal traffico illegale. Ma le guardie incaricate della loro protezione mancano di risorse.

"Il problema più grande è il bracconaggio degli elefanti e delle delle specie vegetali, c'è chi taglia illegalmente il legno - dice Patrick Evezoo, che lavora alla conservazione del Parco di Pongara -. E poi c'è il bracconaggio delle specie ittiche a livello del mare. Come in tutti gli altri parchi, abbiamo bisogno di molti mezzi per fare bene il nostro lavoro".

Al di fuori dei parchi nazionali, lo sfruttamento della foresta attraverso canali sostenibili è un'altra strada esplorata dal Gabon. Dieci anni fa, il Paese ha vietato l'esportazione di tronchi grezzi per trasformare il legno locale in un prodotto a più alto valore aggiunto. 

Un terzo del legname raccolto nelle foreste del Gabon passa attraverso la zona di Nkok, una zona economica speciale esemplare in termini di gestione sostenibile: ospita circa 100 aziende, molte delle quali legate all'industria forestale. Un servizio chiamato Tracer assicura che tutto il legname che arriva qui sia legale.

Creata dieci anni fa, la zona economica di Nkok è stata certificata come carbon neutral. Un impianto installato di recente è il primo in Africa centrale a produrre pannelli truciolari a partire da rifiuti di legno. "Quando questa zona è stata lanciata, utilizzavamo il 40% del legno - dice Waris Moulenda, membro dell'Autorità amministrativa della zona di Nkok Oggi siamo in grado di utilizzare il 90% dei tronchi grazie alla valorizzazione dei rifiuti".

Conciliare sviluppo economico e tutela dell'ambiente è la sfida di questo Paese che dipende ancora dai proventi del petrolio. "In Gabon, un paese petrolifero, nei prossimi 20 anni circa non ci sarà più un mercato per il nostro petrolio, poiché i paesi del G20 hanno riempito l'atmosfera di CO2 - dice White -. Saremo costretti a sostituire il 50% della nostra economia con con qualcos'altro".

Gestione sostenibile delle foreste tropicali e sostegno finanziario ai Paesi esemplari: impegni presi a Libreville che devono ancora essere attuati per il futuro di tutti.

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