La strategia dell'Unione europea per rilanciare il solare

In collaborazione con The European Commission
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Di Andrea Bolitho
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L'energia solare è considerata fondamentale per la sicurezza energetica, gli obiettivi climatici e l'occupazione in Europa. Ma al momento è la Cina a dominare il settore. Come intende muoversi Bruxelles?

L'Europa intende liberarsi dalla dipendenza dal gas russo incrementando le energie rinnovabili, in particolare il solare, ma le sfide da affrontare sono tante.  L'energia solare è considerata fondamentale per la sicurezza energetica, gli obiettivi climatici e l'occupazione in Europa. Secondo il gruppo industriale SolarPower Europe nel 2022 in Europa sono stati installati 41,4 gigawatt di energia fotovoltaica, un aumento del 47% rispetto al 2021. Ma al momento è la Cina a dominare l'industria solare.

Secondo l'Agenzia Internazionale dell'Energia entro il 2025 il 95% dell'industria solare potrebbe essere concentrata in Cina. La multinazionale tedesca Wacker Chemicals è uno dei principali produttori mondiali di polisilicio, l'ingrediente grezzo dei pannelli solari. Il suo presidente Tobias Brandis ci ha svelato qual è la principale preoccupazione del settore. "Siamo un'industria ad alta intensità energetica. Basti pensare che qui e nel nostro secondo sito combinato in Sassonia, utilizziamo circa lo 0,7-0,8% del fabbisogno elettrico tedesco, il che è assolutamente enorme - dice Brandis -. Per gli investimenti futuri, sarebbe della massima importanza avere un livello di energia competitivo e, allo stesso tempo, prevedibile".

Ma perché la maggior parte del polisilicio viene prodotto in Cina? "La Cina si è mossa con decisione - dice Brandis -. Ha considerato questo settore come uno dei più strategici e vi ha investito in modo strategico. L'Europa, e lo stesso vale per gli Stati Uniti, non è riuscita a competere in termini di velocità, ma anche di condizioni di produzione".

La strategia di Bruxelles

Nell'ambito della sua ampia strategia per affrontare il problema, Bruxelles ha istituito l'Alleanza solare, che riunisce le imprese e le parti interessate per aumentare la capacità produttiva, promuovere gli investimenti e diversificare l'offerta, creando un'industria Made in Europe.

Intervenendo al lancio, il Commissario Thierry Breton ha parlato di un paradosso verde: l'energia solare è essenziale per la decarbonizzazione, eppure l'Europa è fortemente dipendente dalla Cina. Il mercato unico facilita la cooperazione europea per aumentare la produzione. La libera circolazione consente alle aziende della catena del valore di lavorare insieme, favorendo così l'industria europea dell'energia solare.

L'importanza del riciclaggio

A Grenoble la startup francese Rosi si occupa di riciclaggio. L'aumento dei pannelli solari installati negli ultimi anni si rifletterà in un aumento dei pannelli che raggiungeranno presto la fine del loro ciclo di vita: una sfida enorme per l'industria del riciclaggio.

"Saremo in grado di riciclare fino a 3.000 tonnellate di pannelli fotovoltaici, il che significa circa 100.000 pannelli ogni anno - dice Antoine Chalaux, direttore generale di Rosi -. Ma in futuro non basterà recuperare 3.000 tonnellate: dobbiamo recuperarne decine di migliaia perché, in Francia, il flusso di rifiuti crescerà".

Con la conseguente esplosione del numero di pannelli solari in Europa che presto dovranno essere riciclati. Rosi ha sviluppato un metodo per estrarre gli elementi più preziosi da un pannello solare - silicio e argento - utilizzando la pirolisi per scollare i diversi pezzi, un processo di triage per separare le celle fotovoltaiche dal vetro e un lavaggio chimico per staccare l'argento.

L'Europa vede nell'innovazione sostenibile un mezzo per diventare più resiliente e competitiva a livello globale. "Il riciclaggio è un settore in cui l'Europa eccelle e continua a progredire - dice Chalaux -. Se vogliamo costruire un'industria fotovoltaica efficiente in Europa, su larga scala, il riciclo di questi materiali renderà la nostra industria più competitiva.

Rilanciando l'industria dell'energia solare, l'Unione europea intende affrontare una triplice sfida: protezione del clima, sicurezza energetica e creazione di posti di lavoro.

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