Fusione nucleare: anche in California un nuovo super risultato

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Di Cecilia CacciottoAgenzie
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Il dipartimento di Stato americano saluta il super risultato ottenuto in California. A febbario a Oxford un esperimento simile di Eurofusion. Ci vorranno decenni per un uso commerciale

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Anche gli Stati Uniti sperimentano con successo la fusione nucleare. 

Non è la prima volta che accade ma il fatto che sia accaduto anche in un laboratorio californiano cementa il credo che la strada percorsa sia quella giusta.

Tanto che la segretaria al dipartimento americano per l'Energia Jennifer Granholm ha annunciato la svolta Usa sulla fusione nucleare,precisando che anche nel caso americano la reazione ha generato più energia di quella necessaria per innescarla.

"Questo è un risultato storico per i ricercatori e lo staff della National ignition facility che hanno dedicato le loro carriere a vedere l'innesco per fusione diventare realtà, e questo punto di svolta sprigionerà altre scoperte", ha commentato.

Sono stati generati circa 25 megajoule di energia utilizzando un impulso laser di poco più di 20 megajoule con il confinamento inerziale.

Usa, la fusione nucleare potrebbe rivoluzionare il mondo

Così anche gli Usa hanno intrapreso "i primi passi verso una fonte di energia pulita che potrebbe rivoluzionare il mondo":  ha commentato ancora il dipartimento americano per l'Energia.

Rispondendo a una domanda dell'Ansa l'esperto di fusione nucleare Stefano Atzeni, dell'Università Sapienza di Roma, ha spiegato che "si tratta di un esperimento di fusione controllata diverso da quelli a confinamento magnetico", già condotti invece in Europa. 

È solo l'inizio

Ci vorranno decenni per arrivare all'uso commerciale dell'energia pulita da fusione nucleare dopo l'esperimento californiano ha precisato  Kim Budil, direttrice del Lawrence Livermore national laboratory, dove è stato condotto il test. "Ci sono ostacoli molti significativi, non solo a livello scientifico ma tecnologico", ha premesso. "Questa è stata l'accensione, una volta, di una capsula ma per ottenere l'energia commerciale da fusione c'è bisogno di molte cose. Bisogna essere in grado di produrre molti eventi di accensione per fusione per minuto e bisogna avere un robusto sistema di elementi di trasmissione per realizzarli. La ricercatrice prevede che "con sforzi e investimenti concertati, e alcuni decenni di ricerca sulle tecnologie necessarie, saremo nella posizione di costruire una centrale elettrica".

A febbraio risultato record in Europa con una forte partecipazione italiana

Ma come dicevamo all'inizio non è la prima volta, l'ultimo esperimento di successo era stato messo a segno nello scorso febbraio da  ricercatori europei e italiani che aveva hanno ottenuto 59 megajoules da reazioni di fusione, una quantità di energia record. Un successo raggiunto dai fisici e ingegneri di Eurofusion che lavorano sull’impianto europeo Jet, ad Oxford, nel Regno Unito.

4.800 persone in tutta Europa avevano collaborato al progetto cofinanziato dalla Commissione europea e che ha visto una forte partecipazione dell’Italia, coordinata da Enea, l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie.

I problemi della fusione nucleare

Reattori sperimentali per produrre energia dalla fusione ce ne sono da tempo e gli esperimenti procedono così come la ricerca, che resta essenziale.

La fusione nucleare è praticamente il processo del sole, riprodurlo sulla terra in maniera controllata resta il problema principale: si dovrebbero raggiungere temperature altissime per consentire la reazione nucleare, temperature di centinaia di milioni di gradi. Non esiste al momento nessun materiale che può resistere a centinaia di milioni di gradi. Negli ultimi anni si è cercato di risolvere il problema creando dei campi magnetici tali da distanziare quello che in gergo è chiamato il plasma. (Stando a aquanto ha detto Stefano Atzeni a Ansa - confronta sopra - per la prima volta  questo è stato un esperimento diverso da quelli a confinamento magnetico. 

L'energia necessaria per provocare la fusione nucleare è pertanto elevata. Nei primi esperimenti l'energia prodotta non ha compensato quella necessaria per produrla. Un problema di non poco conto che gli scienziati devono cercare di superare per avere un circolo virtuoso.

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