Il Kazakhstan punta sul solare e l'eolico per la neutralità carbonica

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Di Galina Polonskaya
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La repubblica centroasiatica può arrivare a produrre mille miliardi di chilowattora all'anno. Il Paese mette l'acceleratore sulle fonti rinnovabili per centrare l'obiettivo entro il 2060

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Il Kazakhstan punta a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060. Negli ultimi anni nel Paese la quota di energia rinnovabile nella produzione totale di elettricità è salita al 4%, ma nel medio termine, entro il 2030, si mira a ad arrivare al 15%. È sul sole e sul vento che questo vasto Paese sta puntando per realizzare la transizione energetica.

Gli studi, spiega Bagdat Oral, presidente della Central-Asian Electic Power Corporation, "confermano che in Kazakistan la quantità di energia ottenuta con l’eolico è di circa 1.000 miliardi di chilowattora all'anno". Il potenziale, dice, "c'è e deve essere sviluppato con un approccio equilibrato".

Solo il parco eolico di Astana genera circa 300 milioni di chilowattora all’anno. Può soddisfare il consumo di circa 80.000 appartamenti residenziali. Le turbine eoliche installate, importate dall'Europa, sono dotate di un sistema di rilevamento del ghiaccio e operano in sicurezza nelle estati estremamente calde e negli inverni rigidi che il Paese attraversa. Ma la cosa importante è che l'energia verde che viene prodotta qui permette di ridurre le emissioni di gas serra di 270 mila tonnellate all'anno".

Lo Stato ha imboccato con decisione la strada dell'energia pulita, impegnandosi a garantire sui pagamenti alle imprese che gestiscono fonti rinnovabili per 20 anni e regolando i prezzi. Dal 2018, il Kazakhstan dispone di un sistema di aste elettroniche per attrarre investimenti nel settore delle energie rinnovabili che, secondo quanto dichiarato dal presidente del direttivo della Qazaq Green Association, Nurlan Kapenov, raccolgono la partecipazione di più di 200 aziende provenienti da 9 Paesi del mondo. Sessanta contratti sono stati già stipulati.

Da ENI a Goldbeck Solar

Eni è presente in Kazakistan dal 1992. 4 anni fa Eni Plenitude, attraverso la sua controllata Arm Wind, ha iniziato a investire qui nelle energie rinnovabili. Badamsha 1, nella regione di Aktobe, è stato il primo parco eolico costruito dall'azienda a livello mondiale. Quest'anno è stata completata la costruzione del secondo parco eolico.

Un altro grande progetto di investimento e pioniere della transizione energetica verde del Kazakistan è l'impianto solare SES Saran nella regione di Karaganda, costruito dalla società tedesca Goldbeck Solar. Avviato nel 2019, produce oltre 125 milioni di chilowattora all'anno. Si tratta della prima grande centrale solare in Kazakistan e nell'intera regione dell'Asia centrale. 

I pannelli solari sono di ultima generazione e non hanno alcuna struttura metallica. Questo permette alla neve e alla pioggia di non accumularsi sulla superficie, e di scivolare a terra senza creare danni. Sono circa 130 gli impianti di energia rinnovabile nel Paese.

Con un potenziale enorme la repubblica centroasiatica si affida agli scienziati e alle ultime innovazioni tecnologiche per affrontare una sfida globale: rendere le fonti di energia rinnovabili un vero e proprio sostituto delle centrali a combustibili fossili in futuro. Lo fa anche nella eco-moschea di Astana, dove l'illuminazione interna e il riscaldamento viene prodotta dai pannelli solari.

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