Che impatto sta avendo la guerra in Ucraina sull'economia dell'Ue?

In collaborazione con The European Commission
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Di Naomi Lloyd
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Bruxelles ha tagliato le previsioni di crescita per i prossimi due anni, mentre l'inflazione ha raggiunto livelli record a causa dei rincari del prezzo dell'energia

L'economia dell'Unione europea è stata colpita duramente dell'impatto della guerra in Ucraina. I prezzi dell'energia hanno subito una nuova impennata, portando l'inflazione a livelli record. L'Ucraina e la Russia producono quasi un terzo del grano e dell'orzo mondiali e sono grandi esportatori di metalli.

Le interruzioni delle catene di approvvigionamento e l'aumento dei costi di molte materie prime hanno fatto lievitare il prezzo degli alimenti e di altri beni e servizi di base. Ciò mette a dura prova le imprese e ha un impatto sulle nostre tasche. Bruxelles ha tagliato le previsioni di crescita economica dal 4 al 2,7% per quest'anno e dal 2,8 al 2,3 per il prossimo. L'inflazione - stimata al 3,9% solo pochi mesi fa - dovrebbe ora attestarsi intorno al 6,8%.

Germania: piccole e medie imprese in difficoltà

La guerra sta danneggiando alcune economie più di altre. Tra i paesi più colpiti c'è la Germania: il suo Mittelstand - un ecosistema di piccole e medie imprese locali al centro dell'economia - è molto legato ai paesi vicini, tra cui l'Ucraina, che fornisce il 7% dei cavi presenti nelle auto prodotte in Europa. Nel 2021 l'Unione europea ha importato 760 milioni di euro di cavi ucraini, destinati soprattutto all'industria automobilistica, ma anche al settore aerospaziale.

Rocket Factory Augsburg (Rfa), una start-up tedesca produttrice di lanciatori spaziali fondata nel 2018, non si rifornisce direttamente dall'Ucraina, ma quando la Russia ha invaso l'Ucraina a febbraio l'intera catena di approvvigionamento dell'azienda è stata stravolta. Il cofondatore di Rfa, Jörn Spurmann, ammette che l'interruzione sta avendo conseguenze negative.

"I nostri fornitori hanno difficoltà a procurarsi determinate cose. Vediamo aumentare i prezzi della logistica per la carenza di container, speriamo sia un problema temporaneo - dice Spurmann -. Anche i prezzi dell'energia stanno aumentando, ovviamente. Speriamo che sia un effetto temporaneo. Ma sì, ci sono alcune cose che influenzano gli affari, anche se i problemi riguardano la nostra catena di approvvigionamento più che la nostra azienda".

Nel 2023 Spurmann e Rfa dovrebbero lanciare il primo razzo dell'azienda nello spazio. Per rispettare questo calendario, tuttavia, dovranno essere creativi. È per questo motivo che l'azienda sta adattando parti e componenti prodotti in serie per altri settori industriali e quindi più facili da reperire.

"Ci sono fornitori con prezzi più alti o con tempi di consegna più lunghi - dice Spurmann -. Quindi dobbiamo trovare delle alternative. Ci sono sempre alternative. Non abbiamo un solo fornitore, ma questo richiede più tempo e più impegno nella gestione della catena di approvvigionamento da parte nostra".

"Dobbiamo prepararci a nuovi rincari"

L'industria aerospaziale non è l'unico settore colpito dall'interruzione delle catene di approvvigionamento. Dopo due anni di pandemia la tanto attesa ripresa economica è in bilico, soprattutto perché i cittadini europei sentono il peso dell'aumento del costo della vita. Stando alle stime della Commissione europea quest'anno in Germania l'inflazione toccherà il 6,5%, un record dopo la riunificazione del 1990.

Mentre la crescita si arresta e i prezzi aumentano, Bruxelles spera che il piano di recupero per la pandemia da 800 miliardi contribuisca a contenere la situazione. Ma l'incertezza rimane: come si evolverà la situazione in Ucraina nelle settimane e nei mesi a venire? Ne abbiamo parlato con l'economista Maria Demertzis, vicedirettrice di Bruegel, un centro di ricerca di Bruxelles specializzato in economia.

La guerra in Ucraina ha cambiato radicalmente le prospettive economiche per l'Europa, oppure ha esasperato problemi economici che già esistevano?
La seconda opzione probabilmente. Ha esasperato sicuramente l'inflazione, causata dai prezzi dell'energia che proviene dalla Russia. L'Europa ne ha risentito molto più degli Stati Uniti, perché noi dipendiamo dalla Russia molto più di altri. Dipende ovviamente dall'esito della guerra e dalla rapidità con cui troveremo delle alternative in Europa. Non possiamo farlo da un giorno all'altro. Per quanto riguarda le prospettive di crescita credo che l'economia stia uscendo dalla pandemia. La crescita prima della guerra era enorme, ora è stata un po' mitigata, ma non vediamo un cambiamento sostanziale.

**La gente vede aumentare i prezzi delle bollette. Il costo della vita sta aumentando. Dobbiamo prepararci ad altri aumenti?
**Penso di sì. Penso che sicuramente avremo un altro anno di questo tipo in termini di inflazione anomala. Qui in Belgio, dove vivo, il costo della farina è raddoppiato e tutto questo si riflette sul prezzo del pane. L'inflazione si farà sentire quando faremo il pieno alle nostre auto o quando andremo al supermercato. Probabilmente le cose dovranno peggiorare un po' prima di migliorare. Dobbiamo prepararci ad affrontare una situazione del genere.

L'aumento dell'inflazione è una preoccupazione reale o è dovuta al nervosismo dopo un lungo periodo di bassa inflazione?
Dipende dal termine di paragone. Negli ultimi dieci anni ci siamo abituati a tassi di inflazione molto bassi. Ma non è un problema se si confronta la situazione attuale con gli anni '70, quando si parlava di stagflazione reale, tassi di inflazione del 15% e crescita negativa. Oggi non mi aspetto di vedere questi numeri nemmeno nel peggiore dei casi. Ma naturalmente è molto difficile fare previsioni.

Servono tassi di interesse più alti?
Penso che sarà molto difficile per la Bce non aumentare i tassi d'interesse o per le altre banche centrali che devono gestire i tassi d'interesse a zero con un'inflazione del genere.

Quanto la preoccupa l'economia europea in questo momento?
Penso che l'economia europea abbia superato abbastanza bene la pandemia. La nuova crisi è di natura molto diversa e influirà anche sul modo in cui potremo cooperare a livello globale. Credo che l'economia europea sia in una buona posizione per superare questa crisi. Molto dipenderà dagli sviluppi della guerra.

Video editor • Jean-Christophe Marcaud

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