"Guerra dei social": dopo Facebook, la Russia blocca anche Instagram. Si salva WhatsApp

Niente più Instagram in Russia.
Niente più Instagram in Russia. Diritti d'autore Screengrab by AFP video
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Di Cristiano TassinariEuronews World
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Mosca accusa il mondo-social di incitare all'odio e alla violenza contro cittadini e militari russi. Accesso limitato anche per Twitter. Come reagiscono i milioni di utenti russi? Qualcuno è molto dispiaciuto, ma la maggior parte risponde così: "Vivremo anche senza Instagram"

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Da questo lunedi la Russia blocca Instagram.

E il governo russo apre anche un procedimento penale contro il proprietario di Instagram, Meta, per aver permesso post che invitavano alla violenza contro l'esercito russo e la polizia russa.

Nella guerra dei social, Mosca ha già limitato l'accesso a Twitter e bloccato Facebook, anche questo di proprietà di Meta, vale a dire di Mark Zuckerberg.

"Un'organizzazione estremista"

L'Ente di regolamentazione delle comunicazioni e dei media della Russia, Roskomnadzor, ha dichiarato che "l'accesso a questi social è stato bloccato in quanto stanno diffondendo inviti a insultare e a compiere atti violenti contro i cittadini russi, compreso il personale militare".

"Si tratta di un'organizzazione estremista": così Roskomnazor - che dipende direttamente dal Cremlino - ha definito i social di Meta, citando i sempre più frequenti casi di "russofobia"_._

Facebook e Instagram, rispettivamente con 7,5 milioni e 50 milioni di utenti - secondo i dati di Insider Intelligence - sono molto popolari tra i russi.

WhatsApp si salva

L'agenzia di stampa russa RIA, citando una fonte interna, ha detto che la decisione di bloccare Instagram e di avviare un'azione legale contro Meta non influiranno su WhatsApp - pure di proprietà di Meta - in quanto l'app di messaggistica è considerata un mezzo di comunicazione e non un modo per pubblicare informazioni.

In risposta, il Presidente di Meta per i Global Affairs, Nick Clegg, ha dichiarato su Twitter:
"Voglio essere cristallino. Le nostre politiche sono focalizzate sulla protezione dei diritti di parola delle persone, come espressione di autodifesa, in reazione a un'invasione militare del loro paese.
Il fatto è che se applicassimo le nostre politiche standard sui contenuti senza alcun aggiustamento, ora staremmo rimuovendo i contenuti degli ucraini comuni che esprimono la loro resistenza e rabbia contro le forze militari invasori, il che sarebbe giustamente visto come inaccettabile", ha aggiunto Clegg.

Ma i russi come hanno reagito?

Voci raccolte a San Pietroburgo.

Ekaterina Makarova, impiegata, 28 anni:
"Tutti sono su Instagram, letteralmente tutti, cosa faremo ora? Forse saremo in VKontakte e in Telegram, forse quelli non saranno bloccati".

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"Siamo tutti su Instagram! Come faremo ora?"Screengrab by AFP video

Anastasia Malkova, studentessa di 23 anni:
"Indubbiamente ci sono blogger che guadagnano molti soldi con Instagram, quindi per loro ci sarà da perderci, ma per me, come cittadina normale, non cambia niente".

Viktoria Lilova, insegnante, 29 anni:
"Non credo che la comunicazione ne soffrirà, personalmente mi dispiace solo per i molti enti di beneficenza che raccolgono molti soldi attraverso Instagram".

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"Mi dispiace per gli enti di beneficenza che raccolgono molti soldi con Instagram":Screengrab by AFP video

Elena Teleginskaya, casalinga di 31 anni:
"Non credo che succederà qualcosa di globalmente catastrofico, perché per uscire con le persone abbiamo sempre i nostri telefoni, il treno e la macchina e possiamo sempre incontrarci con i nostri parenti e amici al di fuori di Instagram".

Nikolay Eremenko, ingegnere di 45 anni, sciarpa dello Zenit San Pietroburgo al collo:
"Se lo chiudono, meglio così. Vivremo anche senza Instagram".

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"Vivremo anche senza Instagram".Screengrab by AFP video

Sono sempre di più delle aziende internazionali che hanno abbandonato (e stanno abbandonando) la Russia, a causa delle sanzioni inflitte a Mosca per la guerra russo-ucraina.
Stavolta, però, il governo russo ha battuto tutti sul tempo, chiudendo i social...prima che i social fossero pronti a fuggire.

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