Verso l'infinito e oltre: la nuova era spaziale

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Dai viaggi spaziali alla lotta al cambiamento climatico: la space economy è destinata a diventare un'industria da mille miliardi di dollari entro il 2030

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Dai viaggi spaziali alla lotta al cambiamento climatico: la space economy è destinata a diventare un'industria da mille miliardi di dollari entro il 2030. La ricerca spaziale ha fatto un passo da gigante nell'ultimo anno: Virgin Galactic, Blue Origin e SpaceX hanno portato in orbita i primi turisti. Nel frattempo la Nasa ha fatto atterrare con successo il suo rover su Marte, e il telescopio spaziale James Webb - il più potente al mondo nel suo genere - è volato in orbita lo scorso dicembre.

L'anno scorso gli investimenti privati in aziende spaziali hanno raggiunto i 10 miliardi di dollari, una cifra mai così alta. Nel 2021 ci sono stati 132 lanci in orbita: un mix di missioni private e finanziate dai governi che ha visto come protagonisti soprattutto la Cina e SpaceX, l'azienda di Elon Musk.

Gli investimenti privati nelle aziende spaziali hanno raggiunto i 10 miliardi di dollari l'anno scorso - il massimo mai raggiunto. Il 2021 ha anche visto un record di 132 lanci orbitali di successo, con la Cina e SpaceX di Elon Musk che hanno fatto atterrare un mix di missioni private e finanziate dal governo. Il turismo spaziale crescerà ulteriormente quest'anno. Inoltre saranno rinnovati gli sforzi per tornare sulla Luna e saranno lanciate nuovi missioni per Marte.

Un viaggio verso l'ultima frontiera

Virgin Group è una delle compagnie in prima linea nell'esplorazione spaziale. La sua filiale Virgin Orbit è stata fondata nel 2017, ma fa parte di un programma spaziale avviato a metà degli anni '90. Dan Hart, presidente e amministratore delegato di Virgin Orbit, ci ha spiegato cosa sta facendo l'azienda per restare davanti alla concorrenza.

"Abbiamo introdotto una nuova tecnologia. L'anno scorso per la prima volta nella storia un razzo a propellente liquido si è sganciato da un aereo e ha messo in orbita dei satelliti. Se ne parlava da decenni e c'era stato qualche tentativo. Il nostro razzo ha due motori, uno per ogni stadio del razzo. I nostri concorrenti usano cinque motori, undici motori. Questo si traduce in svantaggi perduranti nei costi e nell'affidabilità. Poi c'è l'aspetto della flessibilità che ci permette di raggiungere mercati che altri non possono raggiungere. Possiamo prendere un aeroporto in qualsiasi parte del mondo e in poche settimane trasformarlo in uno spazioporto.

"Abbiamo portato nuove tecnologie - dice Hart -. L'anno scorso è stata la prima volta che un razzo liquido ha lasciato un aeroplano e ha finito per mettere in orbita i satelliti per la prima volta nella storia. Se ne parla da decenni e si è provato qualche volta. Il nostro razzo, per esempio, ha due motori, uno per ogni stadio del razzo. I nostri concorrenti hanno cinque motori, 11 motori. Questo si traduce in svantaggi duraturi in termini di costi e affidabilità. E poi c'è l'aspetto della flessibilità che ci permette di raggiungere mercati che altri non possono raggiungere. Possiamo prendere un aeroporto in qualsiasi parte del mondo e in poche settimane trasformarlo in uno spazioporto".

Virgin Orbit ha iniziato l'anno in grande: prima la quotazione al Nasdaq e poi il lancio di un razzo. "Abbiamo diverse cose in ballo - dice Hart -. Innanzitutto aumenteremo il nostro tasso di lancio. Andremo avanti con i lanci, svilupperemo nuove soluzioni e collaboreremo con i nostri clienti per aiutarli a sviluppare le loro capacità. Ci vedrete passare sempre più in una modalità operativa nello spazio".

Rendere lo spazio sostenibile

Sono migliaia i razzi inviati nello spazio dagli anni '50: hanno lasciato dietro di sé una scia di detriti e satelliti che non vengono più utilizzati. Stando alla Nasa al momento in orbita intorno alla terra ci sono 23.000 detriti più grandi di una palla da baseball. Un potenziale pericolo per satelliti e altri veicoli spaziali, visto che volano a una velocità superiore a 25mila chilometri orari.

Un'azienda italiana, la D-Orbit, si è specializzata nella pulizia dello spazio. Nei prossimi lanci, dopo che avranno portato in orbita il carico dei clienti, i vettori si occuperanno della ricerca dei satelliti dismessi per recupeare alcuni materiali che poi saranno riciclati per riparare o rifornire altri satelliti. L'azienda ha ricevuto milioni di dollari di investimenti. Il suo obiettivo è rendere l'invio di oggetti nello spazio un'attività comune, ma assicurandosi che questa pratica sia sostenibile fin dall'inizio.

Spazio e cambiamento climatico

A guidare gli investimenti non è solo il turismo spaziale. Le infrastrutture come gps, intelligenza geospaziale e comunicazioni sono segmenti sempre più importanti. Chad Anderson è l'amministratore delegato di Space Capital, una società di venture capital che segue più di 1.500 aziende con un capitale globale di 200 miliardi di dollari.

Per Anderson la corsa allo spazio non è solo un viaggio verso la prossima frontiera, ma sta aiutando a combattere alcune delle più grandi sfide del pianeta. "Una cosa che non viene mai sottolineata è che non avremmo nemmeno saputo del cambiamento climatico se non fosse stato per lo spazio - dice Anderson -. Per sfide di questa portata servono soluzioni globali, e i satelliti sono l'unico modo per farlo.

Nei prossimi anni investimenti record - incentrati sulla sostenibilità - permetteranno all'economia dello spazio di toccare nuove vette, contribuendo allo stesso tempo a contrastare il cambiamento climatico e a proteggere il nostro stile di vita sulla Terra.

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