Nanocargo: la tecnologia che promette di combattere il tumore al seno

In collaborazione con The European Commission
Nanocargo: la tecnologia che promette di combattere il tumore al seno
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Di Jeremy Wilks
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La terapia, che usa nanoparticelle ed è stata sviluppata in Polonia, ha ricevuto il Premio Innovation Radar dell'Unione europea

Il Premio Innovation Radar dell'Unione europea è stato assegnato a una nuova terapia per il cancro al seno, sviluppata in Polonia. Utilizza la nanotecnologia per distruggere i tumori.

Una nuova terapia per il cancro al seno, che promette di distruggere i tumori, è stata sviluppata a Breslavia, in Polonia. Niente più interventi chirurgici dolorosi, grazie a questa tecnologia, che ha vinto il premio per l'innovazione (Innovation Radar Prize) dell'Unione europea.

La dottoressa Joanna Bauer dirige il team all'Università di Scienza e Tecnologia di Breslavia, che ha creato questa nuova terapia, sviluppata grazie a un progetto dell'Unione europea.

Chiamata Nanocargo, consiste nell'iniettare nanoparticelle direttamente in un tumore. Nei test di laboratorio è perfettamente efficace: "Ecco le cellule tumorali. Quelle verdi sono le cellule che vogliamo uccidere", ci spiega Bauer. "Sono tutte vive per ora. Ecco che, dopo venti minuti, ci sono sempre meno cellule vive che vogliamo uccidere. E dopo 30 minuti, quando applichiamo la nostra nanoparticella, non ci sono più cellule vive".

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La dottoressa Bauer mostra le cellule tumorali verdi che verranno colpite dalla nanoparticellaEuronews

Ma come funziona questa tecnologia promettente?

Si tratta di nanotecnologia, quindi è invisibile ad occhio nudo, ma questo esperimento mostra alcuni dei principi fondamentali. All'interno della fiala ci sono migliaia di nanoparticelle, che vengono riscaldate da un raggio laser.

Le nanoparticelle sono riscaldate sia dal laser sia da un campo magnetico. Il calore uccide le cellule tumorali. Allo stesso tempo, i farmaci vengono rilasciati dalle nanoparticelle proprio all'interno del tumore. "Abbiamo un nucleo che è magnetico e reagisce con il campo magnetico", dice Bauer. "All'esterno c'è un altro guscio metallico, che reagisce al laser. Oltre a questo, abbiamo attaccato anche un farmaco, che viene utilizzato nella normale chemioterapia per il cancro al seno".

Un impulso significativo per la scienza e i pazienti

Attraversiamo Breslavia per ascoltare l'opinione dell'oncologo Rafał Matkowski, che ora usa la chemioterapia, la radioterapia e la terapia ormonale per curare il cancro al seno. Per il medico, Nanocargo è una tecnologia per il futuro: "Naturalmente, penso che i medici avranno ancora del lavoro da fare, perché finora nessuna medicina, nessuna sostanza, nessun metodo terapeutico è stato efficace al 100%", ci spiega.

Per Agata, sopravvissuta al cancro al seno, qualsiasi innovazione è importante, anche se non è ancora disponibile: "La semplice consapevolezza che ci può essere qualcosa di nuovo, aiuta nella cura, perché questo atteggiamento mentale è estremamente importante durante la malattia. È un sostegno", dice la donna.

Nanocargo è stato co-creato dallo scienziato indiano Nanasaheb Thorat. Insieme ai suoi colleghi polacchi ha ricevuto il Premio Innovation Radar dell'Unione europea per la ricerca, che spera possa cambiare radicalmente la terapia del cancro.

"Il nostro approccio è molto specifico, mirato e mira solo al tumore, non alle altre parti del corpo", racconta Thorat. "Il Premio Innovation Radar è una grande opportunità, oltre a un momento di orgoglio, per portare la scienza di base, le mie idee, nelle tecnologie del mondo reale".

Per Joanna Bauer, il premio è un impulso significativo per una nuova promettente terapia: "Siamo lieti del grande apprezzamento per il nostro lavoro, ma soprattutto che questa tecnologia che abbiamo sviluppato possa aiutare le donne nel futuro. Questa è la cosa più importante per noi".

Ora il team è tornato in laboratorio, dove lavora per definire la dose perfetta di Nanocargo, per trattare diversi tipi di tumori e ridurre al minimo gli effetti collaterali, prima di passare agli studi clinici.

Risorse addizionali per questo articolo • Dr Thorat interview location by permission of The Ashmolean Museum, University of Oxford

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