L'economia circolare, per non sprecare più nulla

In collaborazione con The European Commission
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Di Paul Hackett
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Viaggio nel nord Italia, per vedere come le aziende del settore tessile stanno sviluppando nuovi modi innovativi, per limitare gli scarti

Un mondo dove molto poco va sprecato, dove materiali e prodotti vengono utilizzati più e più volte. Come funziona l'economia circolare? A differenza del tradizionale modello economico produzione-consumo-scarto, nell'economia circolare le risorse che usiamo restano all'interno di un ciclo, in modo che nulla venga sprecato.

Fondata quasi 100 anni fa vicino a Monza, nel nord Italia, la Parà è specializzata del settore tessile: produce tende da sole in acrilico e arredi per esterni.

L'azienda è orgogliosa del suo patrimonio e della qualità dei suoi prodotti, alcuni dei quali hanno adornato la Casa Bianca, durante la presidenza Obama. Ma è anche pienamente consapevole dei costi ambientali che la produzione tessile ha sul pianeta.

"Parà persegue da sempre una politica di rispetto delle risorse naturali", ci racconta Matteo Parravicini, amministratore delegato di Parà. "Infatti ha investito in un impianto di trattamento delle acque e dei reflui, in un impianto di cogenerazione per l'ottenimento di acqua calda e vapore per i suoi impianti; e un impianto fotovoltaico per l'ottenimento di energia solare pulita. Questo è Parà".

L'azienda sta anche cercando il modo di recuperare e riutilizzare vecchi prodotti, una volta arrivati a fine vita. Un approccio sostenibile molto importante: "E’ importante, perché so che non abbiamo un pianeta B e so che le nostre lavorazioni hanno impatto su quello che è l’ambiente", dice Parravicini. "A questo punto la ricerca di prodotti sostenibili diventa la chiave di lettura vera per il futuro. Il nostro mercato di riferimento vuole aziende che investono in questo campo".

Una difficile sfida

Ma mettere insieme i diversi elementi, per chiudere il cerchio dell'economia circolare, sarà difficile. In questo momento, a livello globale, si stima che meno dell'1% dei rifiuti tessili venga riciclato. Una delle maggiori sfide per il riciclaggio dei tessuti usati è la rimozione delle sostanze di finissaggio, specialmente quelle dell'acrilico.

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Oggi meno dell'1% dei rifiuti tessili viene riciclato nel mondoEuronews

Ma Parà e Centrocot - altra azienda tessile con sede a Busto Arsizio - pensano di avere la risposta. La ricerca è supportata dal progetto europeo Horizon 2020 REACT.

Ma come possiamo affrontare il problema dei rifiuti tessili acrilici? "I tessuti acrilici hanno sostanze chimiche, che noi gli abbiamo conferito per ottenere specifiche proprietà, come, per esempio, caratteristiche antimicrobiche", dichiara Roberto Vannucci, responsabile Ricerche e innovazione di Centrocot e coordinatore del progetto REACT. "Però, queste sostanze possono essere pericolose, specie per l’ambiente, e quindi devono essere rimosse. E questo è quello che noi stiamo facendo".

In che modo questa tecnologia potrebbe portare l'industria tessile verso un modello più circolare? "Le fibre acriliche, invece di essere gettate in discariche o incenerite, potranno essere riciclate o riutilizzate per produrre nuovi tessuti o nuovi prodotti", spiega Vannucci. "Non solo, lo stesso approccio potrebbe essere riutilizzato anche per altri tessuti con altre fibre".

Quest'anno, nell'ambito del Green Deal, la Commissione europea ha presentato il suo Piano d'azione per l'economia circolare. La strategia mira a rafforzare l'innovazione nel settore tessile e dare un forte impulso a raccolta, riutilizzo e riciclaggio.

L'intervista con l'esperto

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Roberto Vannucci, coordinatore progetto REACTEuronews

Il progetto REACT dell'Ue cerca di affrontare la gestione dei rifiuti tessili acrilici, provenienti da tende da sole e arredi per esterni. Business Planet ha parlato con il coordinatore del progetto, Roberto Vannucci.

Qual è lo scopo del progetto REACT?

L'obiettivo principale del progetto REACT è quello di rimuovere le finiture chimiche dai tessuti acrilici, provenienti da scarti industriali o da prodotti a fine vita, come tende da sole, o cuscini, o rivestimenti per esterni. Queste finiture sono necessarie per dare ai prodotti per esterni le prestazioni richieste per il loro utilizzo, come la repellenza all'olio, il comportamento antimicrobico, antistatico, ecc.

Perché è necessario rimuovere queste sostanze chimiche?

La rimozione delle sostanze chimiche è necessaria perché è possibile riciclare questi tessuti in nuove fibre acriliche, che possono essere utilizzate per altri prodotti, mantenendo il loro valore economico. Altrimenti questa materia prima secondaria sarebbe destinata a usi residui con un valore molto basso, a causa della contaminazione da finissaggi chimici.

Perché questo progetto è fondamentale?

REACT è importante perché va oltre il semplice riciclaggio di tende da sole o cuscini decorativi. Le fibre acriliche sono ampiamente utilizzate anche nell'abbigliamento, dove sono richieste altre prestazioni e di conseguenza altre finiture. Tuttavia, l'approccio e i metodi che stiamo sviluppando potrebbero essere utili anche per il riciclaggio di altri prodotti. Inoltre, le fibre acriliche sono solo una piccola percentuale del mercato mondiale delle fibre, ma crediamo che questi metodi possano essere applicati con successo anche a prodotti realizzati con altre fibre tessili.

Il Piano d'azione per l'economia circolare in breve

  • Rendere i prodotti sostenibili una norma nell'Ue;
  • Dare potere ai consumatori e agli acquirenti pubblici;
  • Concentrarsi sui settori che utilizzano la maggior parte delle risorse e dove il potenziale di circolarità è elevato. Come elettronica e ICT, batterie e veicoli, imballaggi, plastica, tessile, edilizia ed costruzioni, cibo, acqua e nutrienti;
  • Garantire meno rifiuti;
  • Far funzionare la circolarità per le persone, le regioni e le città;
  • Guidare gli sforzi globali sull'economia circolare.

Link utili

Piano d'azione per l'economia circolare

Progetto React

Green Deal europeo

Tessili e abbigliamento nell'Ue

Studio "Mappatura delle opportunità di moda sostenibile per le PMI"

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