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 Department of Tourism and Commerce Marketing Dubai
Il termine "Partner Content" viene utilizzato per descrivere il contenuto del marchio che viene pagato e controllato dall'inserzionista piuttosto che dal team editoriale di Euronews. Questo contenuto è prodotto dai dipartimenti commerciali e non coinvolge lo staff editoriale di Euronews o i giornalisti della redazione. Il partner finanziatore ha il controllo degli argomenti, del contenuto e dell'approvazione finale in collaborazione con il dipartimento di produzione commerciale di Euronews.
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Boeing, sicurezza informatica e privacy: tutte le sfide nel mondo degli affari

Boeing, sicurezza informatica e privacy: tutte le sfide nel mondo degli affari

Il ritorno di Boeing. Il costruttore americano di aeroplani si riprenderà dal blocco dei suoi Max? E poi, il marketing che tiene alla sicurezza dei dati personali. E per finire, la sicurezza informatica. Perché toglie il sonno ai dirigenti d'azienda?

Boeing risarcisce le compagnie danneggiate dal blocco del 737 Max

Il trasporto aereo sta subendo un duro colpo, dopo la messa a terra dei Boeing 737 Max in seguito all'incidente di Ethiopian Airlines a marzo, a soli cinque mesi dallo schianto di Lion Air in Indonesia. Nei due incidenti sono rimaste uccise in tutto 346 persone.

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All'epoca alcuni analisti avevano previsto che il colosso dell'aviazione sarebbe stato capace di assorbire questo duro colpo.

Il parcheggio più caro del mondo. Nella fabbrica di Seattle della Boeing decine di aerei aspettano di tornare a volare

Boeing ha di recente annunciato l'intenzione di inserire nel prossimo bilancio costi per quasi 5 miliardi di dollari destinati a risarcire le compagnie aeree danneggiate dal blocco. Nonostante la crisi, dovuta alla riduzione della produzione del 737, le azioni della compagnia sono salite del 2 per cento in seguito alla notizia dei risarcimenti.

Ma anche se l'autorizzazione a tornare in servizio è attesa per il quarto trimestre di quest'anno, il blocco potrebbe durare più a lungo perché Boeing dovrà sottomettersi a severi controlli in tutto il mondo.

"Lavorare sulla formazione dei dipendenti per stare al passo con la trasformazione digitale"

Il cammino verso una società pienamente digitale non è sempre in discesa. Secondo il Pulse Report quasi il 70 per cento dei dirigenti senior in Medio Oriente sostiene che la conversione al digitale e la sicurezza informatica sono i maggiori ostacoli per la loro attività. Allora che cosa fare per superare questi ostacoli? Abbiamo incontrato Alya Al Zarouni del Centro finanziario internazionale di Dubai per saperne di più.

"Il risultato principale del rapporto, che prende in considerazione l'atteggiamento dei dirigenti senior nei confronti dell'apprendimento e dello sviluppo aziendale, è la scoperta che la sicurezza informatica, i big data e la trasformazione digitale sono oggi in cima alle priorità. Ma questo è particolarmente vero in Medio Oriente, il che è sorprendente. L'altro punto da tenere a mente è che la formazione manageriale resta una priorità. Le organizzazioni ritengono che i fornitori dei servizi di apprendimento debbano reinventarsi, reinventare i loro programmi per poter soddisfare le esigenze attuali e future delle organizzazioni stesse. Quindi c'è ancora molto lavoro da fare".

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Lo studio parla delle sfide che i leader aziendali stanno affrontando in tutto il Medio Oriente. Guardando specificamente agli Emirati Arabi Uniti, come va?

"Bisogna agire più in fretta. E una delle ragioni potrebbe essere che abbiamo cercato di stare al passo con la trasformazione digitale, e naturalmente, quando si hanno più sistemi ci sono più dati su Internet, sul cloud, sui server, e allora la sicurezza informatica diventa un problema. Bisogna proteggere questi dati".

E rispetto al resto della regione, come si comportano gli Emirati?

"Penso che gli Emirati abbiano capito molti anni fa l'importanza dei risultati che abbiamo visto nel rapporto, per quanto riguarda la sicurezza informatica, la privacy e la digitalizzazione. A Dubai tutti gli enti governativi sono tenuti a rispettare determinati requisiti per garantire che i dati siano protetti per tutti".

Ci spieghi meglio i punti chiave del Pulse Report.

"Bisogna lavorare molto sull'apprendimento e sullo sviluppo dei dipendenti. Avere tutto sotto controllo per quanto riguarda la sicurezza informatica non serve a niente se il personale non sa come reagire in determinate situazioni. È molto importante per un'organizzazione essere sostenibile, crescere e andare avanti, ma il capitale umano è altrettanto importante. Si può imparare gli uni dagli altri. Al Centro internazionale finanziario di Dubai abbiamo personale interno che forma altri dipendenti. Abbiamo poi l'addestramento operativo, e un tutoraggio che li aiuta a crescere all'interno dell'organizzazione. E c'è anche l'e-learning, che sta diventando sempre più avanzato ogni giorno, e stiamo vedendo risultati davvero positivi".

Lei ha cominciato la sua carriera lavorando come programmatrice. Mi dica: come è successo e quali sono le sfide che devono affrontare le donne in questo settore?

"Ho fatto della programmazione per tre anni, e anche se odiavo farlo all'epoca, in realtà mi ha dato una marcia in più, e mi ha aiutata molto a crescere all'interno del Centro, perchè tutto quel che facciamo oggi riguarda l'automazione, nell'informatica, ma anche nel reparto acquisizioni, o in un reparto rivolto al cliente. Quindi saper programmare mi ha aiutata molto a strutturare questi processi. Quando sono entrata nell'informatica, molti anni fa, era davvero un settore a dominanza maschile. Ma ora vedo, soprattutto negli Emirati, che molte donne sono a capo di reparti informatici, e questo è molto interessante".

La privacy dei dati personali: una questione di marketing

La privacy è diventata un tasto dolente negli ultimi anni. Ma a che punto le aziende oltrepassano il limite nel raccogliere dati personali? L'abbiamo chiesto a Jonathan Lacoste, cofondatore di Jebbit. 

"Nel marketing digitale, in ogni sito web, in ogni email, c'è uno sforzo crescente di personalizzazione, la volontà di conoscere meglio il cliente. Nel marketing si utilizzano dati comportamentali e transazionali. In pratica analizziamo quel che avete cliccato e quel che avete acquistato per cercare di prevedere che cosa potrebbe interessarvi. Jebbit adotta un altro approccio: perché non chiederlo direttamente a voi? Allora abbiamo creato una tecnologia che consente agli addetti al marketing di fare questo, e poi usare i dati per le loro strategie di personalizzazione".

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Che considerazioni etiche ci sono?

"È una questione centrale. Se una società raccoglie il vostro consenso sul suo sito, ma poi lo trasmette a tre diverse tecnologie pubblicitare e di marketing per inviarvi un annuncio personalizzato - e spesso ci sono decine di aziende che si interfacciano nel processo - diventa complicato capire chi sia il responsabile e chi l'incaricato dei dati personali".

Quali applicazioni nelle tecnologie più recenti o in via di sviluppo la entusiasmano di più?

"Nel marketing le applicazioni dell'intelligenza artificiale diffuse su vasta scala sono molto poche. In quanto consumatore, mi entusiasma particolarmente la guida autonoma dei veicoli, e Tesla è in prima fila. Elon Musk ha annunciato che entro la fine dell'anno prossimo dovrebbero avere un'intera flotta di robotaxi in modo che, dopo che l'hai parcheggiata, la tua Tesla potrà trasportare passeggeri da sola, facendoti guadagnare soldi. Ogni volta che salgo su una Tesla o leggo qualcosa sulla sua intelligenza artificiale, rimango impressionato dal fatto che attraverso aggiornamenti del software le auto migliorino in continuazione, al contrario di altre auto che perdono valore nel corso del tempo. C'è ampio spazio per l'innovazione nell'industria automobilistica, siamo solo all'inizio".