Alla scoperta di Zacharias, il robot che vuole migliorare la vita delle persone anziane

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Julián López Gómez, euronews: “Il suo nome è Zacharias.

Julián López Gómez, euronews: “Il suo nome è Zacharias. E’ il prototipo di un robot disegnato per migliorare l’autonomia e la qualità di vita delle persone anziane che, come Aggeliki Koukoutsi, vivono da sole nelle loro case.
Come e in quale misura è possibile?”

Aggeliki ha 68 anni. Vive da sola nella sua casa di Patrasso, nella Grecia occidentale. Soffre di una lieve artrosi. E al momento fa la volontaria per un progetto di ricerca europeo, che spera potrà aiutare a fare la differenza per le persone anziane come lei.

“Il team di scienziati mi ha informata che il robot registrerà i miei movimenti giornalieri per evitare cadute o altri problemi”, ha spiegato Aggeliki Koukoutsi ai microfoni di euronews.

Al momento in fase di test per essere completamente autonomo, il robot misura la velocità di camminata e le modalità di movimento delle persone anziane. Ogni dato sospetto o insolito è automaticamente inviato alla famiglia o ai medici. Il dispositivo è dotato di gadget sofisticati.

Román Navarro García, ingegnere robotico alla Robotnik: “Ha un sensore laser 2D, utilizzato per creare una mappa dell’ambiente che lo circonda, perché il robot possa localizzarsi. Ha due camere: una frontale, che è anche un sensore 3D e aiuta a studiare i movimenti; e una camera posteriore che utilizziamo per poter rilevare la persona quando sta seguendo il robot”.

I ricercatori vogliono integrare il robot nelle cosiddette case intelligenti. E le sfide per garantire la sua autonomia ed efficienza sono enormi.

Christos Panagiotoy, ingegnere informatico all’ESDA: “Il robot è costantemente in movimento all’interno della casa dell’utente, è totalmente dinamico, non è statico. Ma le case stesse sono un ambiente molto dinamico: oggetti e mobili possono cambiare di posto. Ci sono ostacoli, grandi o piccoli, e poi c‘è il movimento delle persone”.

Qui ad Atene i ricercatori lavorano su come migliorare quelle che chiamiamo “tecnologie di percezione” nel robot, per renderlo il più discreto e funzionale possibile. E non solo quello.

Vangelis Karkaletsis, ingegnere informatico alla NCSR ‘‘Demokritos’‘ e coordinatore del progetto RADIO : “Stiamo parlando di sviluppare un robot a basso costo. Vogliamo anche che sia in grado di adattarsi facilmente a diversi ambienti della casa o alle smart-home. Vogliamo inoltre che il robot sia user friendly, in modo da poter essere facilmente utilizzato dalle persone, senza che sia richiesta una lunga formazione”.

Gli assistenti familiari stanno partecipando attivamente ai test, con un occhio di riguardo su come questi robot possano essere utili per i loro pazienti.

Elen Reppa, infermiera: “Da infermiera credo che queste nuove tecnologie nell’assistenza sanitaria aiuteranno molte persone anziane, affette da Alzheimer o sclerosi multipla, ad esempio, per registrare i loro movimenti quotidiani. I medici saranno in grado di confrontare questi dati del passato e del presente, in modo da poter controllare come le malattie stanno evolvendo, o quanto velocemente si stanno sviluppando “.

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