La riscossa delle PMI

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Le piccole e medie imprese sono l’elemento chiave per rilanciare la crescita? Quali sono gli strumenti che possono renderle più competitive? Questo il tema principale della terza assemblea delle PMI che si è appena svolta a Napoli.

“Alcune cifre per comprendere meglio il problema: le PMI sono il 99% delle imprese in Europa -spiega Serge Rombi, euronews – e forniscono impiego a due lavoratori europei su tre. Rappresentano due terzi del valore aggiunto che si produce ogni anno in Europa”.

L’Unione europea, che conta 26 milioni di disoccupati, continua a soffrire della crisi. Nel 2014 si stima che le piccole e medie imprese europee abbiano creato nel 2014, 740.000 posti di lavoro. Un segnale positivo ma che non compensa con i circa 9 milioni di impieghi persi dal 2008 nelle PMI.

“Non siamo ancora al punto – dice Joanna Drake, direttore alla promozione delle PMI della Commissione Europea – di poter dare per scontato che le PMI continueranno a creare posti di lavoro. Credo che sia forte il messaggio che ci arriva: dobbiamo fare ancora molto in termini di sostegno non solo nella fase di startup ma anche nella crescita”.

Il progetto di Unione bancaria che dovrebbe entrare in vigore tra pochi mesi e gli accordi di libero scambio in discussione con Giappone e Stati Uniti, dovrebbero essere da stimolo per gli imprenditori. Inoltre l’Unione Europea ha messo a punto un nuovo programma per rilanciare la crescita delle PMI. Si tratta di Cosme, forte di un budget di 2,3 miliardi di euro che mira a facilitare gli accessi ai finanziamenti.

“So bene – precisa Ferdinando Nelli Feroci, commissario europeo per l’industria e l’imprenditoria – che non abbiamo la bacchetta magica, so bene che non siamo in grado di fare miracoli, ma ce la stiamo mettendo tutta con misure di carattere sistemico ma anche con interventi molto specifici, programmi dedicati che consentono alla piccole medie-imprese di avere, per esempio, degli strumenti di garanzie per ottenere prestiti dalle banche.’‘

Nel 2013, solo un terzo degli imprenditori avrebbe ricevuto i finanziamenti di cui aveva bisogno. Una cosa ben nota ai dirigenti delle startup.

“È facile investire in un’impresa che ha già 2 o 3 milioni di euro di fatturato – dice Benjamin Suchar, di Yoopies – Più difficile puntare su un giovane imprenditore quando si sa che si può perdere tutto. Quindi la fase di finanziamento per l’ avviamento di un’impresa è davvero fondamentale. Vanno sostenute le nuove realtà nella speranza che un domani avremo un Facebook o un Airbnb in Europa. “

Per gli imprenditori europei l’altra grande sfida è rappresentata dalla capacità di avere un respiro internazionale.

“Dobbiamo tenere presente – sottolinea Federica Guidi, ministro dello sviluppo economico – che l’Europa rappresenta per noi un mercato interno. Quindi è il resto del mondo che deve essere considerato come il vero mercato potenziale, anche per le piccole imprese.”

A Napoli, diversi imprenditori sono stati insigniti del Premio europeo per la promozione d’impresa. Un riconoscimento alle iniziative più innovative che hanno creato centinaia di nuovi posti di lavoro in Europa.

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