Approvazione in vista per il divieto di vendita delle auto a combustione

Il regolamento che vieta la vendita delle auto a combusione deve essere formalmente approvato dai ministri dell'Ue
Il regolamento che vieta la vendita delle auto a combusione deve essere formalmente approvato dai ministri dell'Ue Diritti d'autore Michael Probst/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Di Vincenzo GenoveseJorge Liboreiro
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Dopo l'accordo tra Germania e Commissione europea, cade la "minoranza di blocco" che teneva in stallo il provvedimento. L'Italia voterà contro, ma con ogni probabilità non riuscirà a fermare l'adozione

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L'accordo sul divieto di vendita per le auto a combustione nell'Unione europea dal 2035 è a un passo dall'approvazione. Dopo l'accordo raggiunto tra la Commissione europea e la Germania per escludere dal divieto i carburanti sintetici, gli ambasciatori dei 27 Paesi dell'Ue hanno concordato di mettere in calendario l'approvazione del provvedimento, che sarà votato dai ministri dei Trasporti e dell'Energia il 28 marzo.

**Approvazione (quasi) scontata

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Con il governo di Berlino soddisfatto per l'esenzione degli e-fuels,carburanti sintetici prodotti estraendo idrogeno dall'acqua e CO2 dall'atmosfera, cade quella "minoranza di blocco" (quattro Paesi con più del 35% della popolazione europea) che finora manteneva in stallo il provvedimento.

Questo non significa che tutti i 27 membri dell'Ue siano d'accordo. Italia e Polonia voteranno contro, Romania e Bulgaria probabilmente si asterranno. Il governo di Giorgia Meloni insisteva per allargare l'esenzione anche ai biocarburanti, che sono prodotti a partire da materia organica.

Sul piano procedurale, l’Italia ha contestato la tempistica ristretta per valutare il regolamento alla luce della novità concordata tra Commissione europea e Germania

Su quello sostanziale, sottolinea che l'accordo limitato agli e-fuels, ma non ad altri carburanti "rinnovabili"  non sarebbe accettabile perché non in linea con il principio di neutralità tecnologica, a quanto spiegano fonti comunitarie.

Carburanti controversi

Oltre a quelle dei Paesi che volevano esenzioni più ampie, come l'Italia, ci sono le critiche delle Organizzazioni che promuovono il trasporto sostenibile, irritate per un'esezione che rischia di comrpomettere gli obiettivi ambientali dell'intero regolamento.

“L'utilizzo di e-fuels non ha alcun vantaggio per la qualità dell'aria. Allo stesso tempo, la combustione e la produzione di questi carburanti sono processi estremamente inefficienti, che possono richiedere fino a cinque volte più energia rispetto a quella impiegata per muovere un veicolo elettrico”,dice a Euronews Carlo Tritto di Transports & Environment, un network che raduna le Ong del settore.

L'esperto vede possibili rischi di scappatoie legali, poiché i motori progettati per i carburanti sintetici potrebbero anche funzionare con quelli tradizionali, lasciando di fatto la possibilità ai proprietari dei veicoli di rifornirsi con combustibili fossili, visto che le pompe di benzina saranno ancora aperte anche dopo il 2035.

"Produzione e combustione degli e-fuels possono richiedere fino a cinque volte più energia rispetto a quella impiegata per muovere un veicolo elettrico”
Carlo Tritto
Transports & Environment

L'esenzione degli e-fuels sarebbe poi anche un messaggio confuso per l'industria automobilistica europea, concentrata nella transizione all'elettrico: soprattutto perché riguarda un mercato di nicchia.

“Questi carburanti non esistono in questa fase, almeno in volumi e numeri significativi. Le stesse stime e previsioni dell'industria di settore parlano di una disponibilità alla pompa dello 0,4% nel 2030 e del 3% nel 2035, anno dell'entrata in vigore del divieto”.

I dettagli dell'accordo tra la Commissione e il governo tedesco non sono ancora noti, ma l'esecutivo comunitario si impegna a proporre misure concrete, dopo l'adozione formale del regolamento, per concedere l'immatricolazione dei veicoli alimentati a e-fuels anche dopo il 2035.

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