Credit Suisse, Lagarde: "Preoccupazioni infondate"

Christine Madeleine Odette Lagarde è presidente della Banca Centrale Europea dal novembre 2019
Christine Madeleine Odette Lagarde è presidente della Banca Centrale Europea dal novembre 2019 Diritti d'autore European Union, 2023.
Diritti d'autore European Union, 2023.
Di Stefan Grobe
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La presidente della Banca centrale europea difende la scelta di alzare i tassi davanti alla commissione competente del Parlamento comunitario. E assicura di avere gli strumenti per garantire la stabilità finanziaria

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I mercati azionari europei hanno digerito positivamente le turbolenze nel sistema bancario svizzero, con il crollo in borsa di Credit Suisse e la conseguente acquisizione di emergenza da parte dell'altro grande istituto di credito elvetico, Ubs.

Le decisioni delle autorità svizzere sono state elogiate dalla presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, in un'audizione di fronte alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo. 

"Preoccupazioni infondate"

Lagarde condisera "infondate" le preoccupazioni che i problemi di Credit Suisse possano estendersi alle banche dell'area Euro. "Stiamo monitorando da vicino gli sviluppi del mercato e siamo pronti a rispondere se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell'area Euro. Il nostro settore bancario è resiliente, con solide posizioni di capitale e liquidità".

Alle domande degli eurodeputati, alcuni dei quali preoccupati per la decisione della Bce di alzare nuovamente i tassi di interesse di mezzo punto, Lagarde ha risposto definendo "appropriato" il recente aumento e assicurando di avere strumenti adeguati per garantire la stabilità dei prezzi.

"Stiamo monitorando da vicino gli sviluppi del mercato e siamo pronti a rispondere se necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell'area Euro"
Christine Lagarde
Presidente della Banca centrale europea

Piuttosto ottimista anche il governo tedesco, come si evince dalle parole del suo portavoce Wolfgang Büchner:

"La situazione non è paragonabile a quella del 2008 e del 2009. I legislatori e le autorità di vigilanza bancaria in Europa hanno imparato dalla crisi finanziaria globale e hanno notevolmente intensificato la regolamentazione bancaria".

La caduta di Credit Suisse, ultima vittima di una crisi di fiducia che ha già registrato il fallimento di due banche statunitensi di medie dimensioni, sembra dunque non aver contagiato la stabilità finanziaria dell'Unione Europea, che comunque non può permettersi di abbassare la guardia.

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