Un terzo delle gravidanze in Europa è non intenzionale

Il 57% delle donne europee utilizza metodi contraccettivi non naturali
Il 57% delle donne europee utilizza metodi contraccettivi non naturali Diritti d'autore Rich Pedroncelli/Copyright 2018 The AP. All rights reserved.
Di Isabel Marques da Silva
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I dati raccolti dall'Atlante della contraccezione mostrano tassi molto diversi di accesso ai metodi contraccettivi e alle informazioni sul tema fra i Paesi dell'Unione europea. Dove solo il 57% ne fa uso

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L'utilizzo di metodi contraccettivi rimane fortemente ineguale in Europa, secondo i dati raccolti ed elaborati dell'Atlante della Contraccezione, una ricerca approfondita sul tema. I suoi autori credono che ci sia molto da fare per permettere alle famiglie europee di poter pianificare la nascita di un figlio.

Contraccezione ineguale

Nei 46 Paesi dell'Europa continentale, solo il 57% delle donne usa metodi di contraccezione moderna e un terzo delle gravidanze sono non intenzionali. Nell'Unione Europea, poi, l'accesso ai contraccettivi, alla consulenza e alle informazioni online sul tema è molto diverso. I tassi più alti si registrano in Francia e Belgio, quelli più bassi in Polonia e Ungheria.

Gli esperti raccomandano ai governi di assicurarsi che i costi della contraccezione vengano coperti dai rispettivi sistemi sanitari nazionali e che i giovani ricevano adeguate informazioni sull'argomento, come spiega Neil Datta, direttore esecutivo del Forum per i diritti sessuali e riproduttivi.

"Molti giovani possono avere l'idea di farsi una famiglia, magari tra un paio d'anni. E quindi forse per loro sono più adatti certi tipi di contraccezione ad azione prolungata e reversibili, piuttosto che altri che richiedono un'attenzione quotidiana, come la pillola contraccettiva".

Ma la strada è ancora lunga: meno della metà dei sistemi sanitari nazionali prevede la possibilità di rimborsare il costo totale o parziale dei contraccettivi, comprese le tipologie più costose come iniezioni, dispositivi intrauterini e impianti.

Al Parlamento europeo, un gruppo trasversale di deputati chiede maggiori interventi da parte delle istituzioni comunitarie per affrontare il problema, spiega la liberale olandese Sophie In't Veld a Euronews.

"Il problema è che la Commissione europea è sempre stata estremamente timida e riluttante. Non osa intervenire sul tema perché lo ritiene troppo politico. Ci sono campagne europee su cancro, obesità, Alzheimer... perché non pure sui contraccettivi e la pianificazione familiare? Anche questo fa parte delle politiche di sanità pubblica".

Intanto l'Atlante della contraccezione ha già contribuito a modifiche legislative in sette Stati membri dell'Unione: Belgio, Francia, Finlandia, Italia, Irlanda, Lituania e Lussemburgo.

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