L'Ue incoraggia i 27 a imporre un test Covid prima della partenza per chi viene dalla Cina

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Postazioni per test covid-19 Diritti d'autore Alessandra Tarantino/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
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La decisione è stata presa dal meccanismo integrato europeo di risposta alle crisi (Ipcr); il test deve essere effettuato al massimo 48 prima della partenza

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Gli Stati Ue sono "fortemente incoraggiati a introdurre per tutti i passeggeri in partenza dalla Cina agli Stati membri il requisito di un test covid-19 effettauto non oltre le 48 ore prima dalla partenza dalla Cina". E' tra le decisioni del meccanismo integrato europeo di risposta alle crisi (Ipcr), comunicate dalla Presidenza svedese di turno dell'Ue.

L'Unione Europea dunque si muove compatta per limitare la diffusione di questa nuova ondata di Covid proveniente dall'Asia. Bruxelles ha raggiunto un accordo per richiedere a tutti i viaggiatori in arrivo dalla Cina di presentare un tampone prima del viaggio.

L'accordo include anche altre misure come l’uso della mascherina durante i voli verso i paesi dell'UE, il monitoraggio delle acque reflue degli aerei e un aumento del sequenziamento del virus.

Obiettivo: contrastare nuove eventuali  varianti provenienti dalla Cina, visto che in Europa aumentano dubbi sulla trasparenza di Pechino sui dati e sulle caratteristiche del virus.

“L' ambizione ell'Europa non può essere quella di tenere lontane nuove varianti che potrebbero nascere in Cina, non è possibile. Non ha mai funzionato. Le varianti che sono nate da qualche parte sono sempre arrivate in Europa con grande facilità. L’obiettivo fondamentale è la sorveglianza epidemiologica in modo che quando una nuova variante emerge rapidamente, la conosciamo. E’ necessario formulare nuovi vaccini.
Marc Van Rast
virologo presso KU Leuven

La parola chiave dell'incontro è stata 'coordinamento'. Nessun paese da solo può gestire autonomamente la fine delle restrizioni. Ora milioni di viaggiatori cinesi sono liberi di sbarcare in Europa.

Il disappunto di Pechino

Intanto il governo cinese ha definito una ritorsione quanto deciso dall’Unione europea, minacciando contromisure e definendo la decisione europea priva di basi scientifiche.

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