Dopo l'ingresso nell'Ue, ora EuroZona e Schengen: la Croazia è "completamente europea"

Articolo scritto l'1.1.2023
1° gennaio 2023, giornata storica per la Croazia: adotta ufficialmente l'euro come valuta, diventando il 20° Stato membro dell'Eurozona, ed entra a far parte anche dello spazio di libera circolazione di Schengen.
Oltre all'arrivo dell'anno nuovo, doppi festeggiamenti, quindi, per i quasi 4 milioni di cittadini croati, che - in maggioranza - sembrano soddisfatti di questa svolta europea.
Il 31 dicembre a mezzanotte, il ministro delle finanze croato Marko Primorac e il Governatore della Banca nazionale croata Boris Vujčić hanno ritirato la prima banconota in euro da un bancomat di Zagabria, la capitale della Croazia.
Entusiasta, naturalmente, anche il premier croato, Andrej Plenković, che ha accolto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Nei giorni scorsi, i clienti si sono messi in coda alle banche e agli sportelli automatici per prelevare contanti, temendo problemi di pagamento nell'immediato, dopo il periodo di transizione in cui si è "provato" ad usare l'euro, almeno in particolari condizioni economiche e per le grandi transazioni.
Addio kuna, benvenuto euro!
Ma per i cittadini, il primo giorno in assoluto con l'euro è proprio oggi, il 1° gennaio 2023.
La kuna, la moneta adottata nel 1994, va - dunque - definitivamente in pensione.
Gli esperti affermano che l'adozione dell'euro contribuirà a proteggere l'economia croata, in un momento in cui l'inflazione è alle stelle in tutto il mondo, dopo che l'invasione russa dell'Ucraina ha fatto salire alle stelle i prezzi di cibo e carburante, ormai da mesi. Ma i sentimenti tra i croati sono contrastanti: mentre accolgono con favore la fine dei controlli alle frontiere, alcuni sono preoccupati per il passaggio all'euro, con gruppi di opposizione, politicamente di destra, che affermano che l'euro avvantaggia solo i grandi Paesi europei, come Germania e Francia.
Nove anni e mezzo dopo (era il 1° luglio 2013) essere membro dell'Unione europea, per la Croazia si tratta di una svolta epocale: diventa "completamente europea", quasi 32 anni dopo aver ottenuto l'indipendenza (25 giugno 1991) durante la sanguinosa disgregazione della Jugoslavia.
Niente controlli (da una parte) e più controlli (dall'altra)
L'ingresso della Croazia nell'area-Schengen darà anche un'ulteriore spinta alla già florida industria turistica, che rappresenta il 20% del PIL croato.
Le lunghe code ai 73 valichi di frontiera terrestri con Slovenia e Ungheria diventeranno storia.
I controlli alle frontiere negli aeroporti, viceversa, termineranno solo il 26 marzo, a causa di problemi tecnici.
Inoltre, la Croazia applicherà ancora severi controlli di frontiera, al suo confine orientale, con i vicini Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia, Paesi che non fanno parte dell'Unione europea.
La lotta contro l'immigrazione clandestina rimane la sfida principale nella protezione della più lunga frontiera terrestre esterna dell'Ue (1.350 chilometri).