Il presidente del Consiglio europeo, in visita a Pechino, vuole un intervento di Xi Jinping per mettere fine al conflitto in Ucraina. Commercio e rispetto dei diritti umani gli altri temi sul tavolo
La Cina dovrebbe usare la sua influenza per fare pressione sulla Russia affinché metta fine alla guerra in Ucraina. Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel a quello cinese Xi Jinping, durante la sua visita a Pechino.
Guerra, commercio e diritti umani
"La Cina è un membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. A mio parere, ha una responsabilità speciale in questo ruolo, nell'usare la sua influenza per convincere la Russia a rispettare il diritto internazionale e la Carta delle Nazioni Unite e ad adempiere agli obblighi internazionali", le parole di Michel.
"Il presidente Xi è stato molto chiaro sul fatto di non fornire armi alla Russia. È chiaro che la la minaccia nucleare non è accettabile".
Il leader cinese sembra favorevole a negoziare una soluzione politica per il conflitto in Ucraina, ma al momento ha questioni interne più urgenti da risolvere: le proteste di questi giorni in Cina sono le più partecipate degli ultimi e il malcontento popolare per la politica zero-Covid del governo non accenna a diminuire.
A questo proposito, Michel ha rivendicato l'impegno da parte cinese a riavviare il dialogo sul rispetto dei diritti umani. "Per l'Unione europea il diritto di riunirsi è un importante diritto fondamentale garantito dagli strumenti e dalle istituzioni internazionali".
Anche le relazioni commerciali sono state oggetto di discussione: dalla Cina arriva infatti oltre il il 22% delle importazioni europee, mentre il Paese asiatico è destinaziona e del 10% dell'export dell'Unione.
La dipendenza commerciale potrebbe rendere complicato per l'Europa alzare la voce su altri temi, come ha fatto capire a Euronews l'eurodeputato socialista portoghese Pedro Marques.
"Comprendiamo che il commercio è necessario. Dobbiamo proseguire il nostro impegno con i cinesi anche se bisogna tenere conto dell'ultimo periodo, in cui è stato molto difficile tessere una relazione.
Pure La Cina spera di approfondire la cooperazione, soprattutto per promuovere un grande accordo commerciale, il Cai (Comprehensive Agreement on Investments), i cui negoziati sono attualmente in stallo dopo il fuoco incrociato di sanzioni tra Pechino e Bruxelles per le violazioni dei diritti umani nello Xinjiang.