Migranti, l'Italia insiste per una "soluzione europea"

La nave Ocean Viking ha sbarcato a Tolone 230 migranti salvati nel Mediterraneo
La nave Ocean Viking ha sbarcato a Tolone 230 migranti salvati nel Mediterraneo Diritti d'autore Daniel Cole/Copyright 2022 The AP. All rights reserved
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Di Vincenzo Genovese
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Il ministro degli Esteri Tajani ha ribadito le posizioni del suo governo a Bruxelles: approccio comunitario e regole più servere per le navi delle Ong, accusate di collaborare con i trafficanti di esseri umani. Toni più morbidi verso la Francia

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Sia Italia che Francia vogliono una soluzione europea alla questione migratoria che ha provocato un duro scontro tra Parigi e Roma con il caso Ocean Viking.

Anche se una telefonata tra il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il suo omologo francese Emmanuel Macron ha abbassato la tensione, il governo resta fermo sulle sue richieste, espresse a Bruxelles dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Dialogo e confronto

"Un confronto sereno, senza fratture, dov'è emersa la volontà da parte di trovare una soluzione comune", ha detto Tajani ai giornalisti, commentando l'incontro con i suoi omologhi al Consiglio Affari esteri. "Non era un punto specifico dell'agenda, ma ne abbiamo dovuto parlare perché alcuni eventi nel Mediterraneo lo hanno reso inevitabile", le dichiarazioni rese dal ministro.

"Ho avuto un colloquio lungo molto positivo con la ministra francese. Anche il suo intervento al dibattito è stato sereno", afferma Tajani. "Evidentemente dopo il colloquio tra Mattarella e Macron i toni sono stati più sereni rispetto ai giorni scorsi".

La dimensione europea della questione è stata sottolineata al suo arrivo anche dalla sottosegretaria agli Affari europei, Laurence Boone, che sostituisce la ministra Cathrine Colonna impegnata al G20 di Bali: "Richiamerò l'importanza dell'unità europea, della responsabilità per le vite umane e della solidarietà degli europei. E ne approfitterò per ringraziare gli undici Paesi che aiutano la Francia ad accogliere i rifugiati che sono arrivati lo scorso fine settimana", ha detto.

L'attacco alle Ong

Citando un rapporto dell'agenzia Frontex, Tajani ripropone la teoria secondo cui le navi delle Ong operino in collaborazione con i trafficanti di esseri umani, fissando dei punti di incontro in mare aperto, dove trasbordare i migranti. 

"Sono navi che non fanno soccorso in mare, ma hanno appuntamenti in mezzo al Mediterraneo con i trafficanti che portano le persone e le scaricano sulle navi delle Ong. Questo deve essere controllato e regolato dall'Unione Europea: c'è un codice di condotta e secondo noi deve essere rinforzato", le parole del ministro.

Anche per questo, l'Italia ha chiesto, in una dichiarazione congiunta con Grecia, Malta e Cipro regole piu severe sulle imbarcazioni non governative, insieme a un meccanismo di redistribuzione permanente ed efficace delle persone approvate.

Contestata pure la regola che prevede l'approdo di queste navi in Italia, nonostante si tratti dell'applicazione del diritto europeo e internazionale, secondo cui ogni naufrago dev'essere portato nel piu vicino luogo sicuro.

Una riunione straordinaria per discuterne

Proprio la violazione nel caso Ocean Viking di questo principio, ribadito di recente dalla Commissione Europea, ha provocato l'irritazione francese.

"Denunciamo una decisione unilaterale, inaccettabile, inefficace e ingiusta presa dal governo italiano: decisione che merita una risposta europea", aveva detto Olivier Véran, portavoce del governo francese, definendo anche la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni la "perdente" in questa vicenda.

In tutta risposta, il governo di Parigi ha sospeso i ricollocamenti già previsti di richiedenti asilo dall'Italia e rafforzato i controlli alle frontiere. Il disappunto resta, in attesa di discutere la questione in sede competente e adottare misure concrete.

Tajani ha assicurato la volontà da parte di tutti i Paesi di trovare una soluzione/ dal primo dibattito non è emerso nulla di concreto, ha sintetizzato l'Alto rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri Josep Borrell, anche perché la riunione dei ministri degli Esteri non era la sede competente.

Più fruttifera potrebbe essere lariunione straordinaria dei ministri dell'Interno dell'Unione, richiesta dalla Commissione, e in calendario venerdì 25 novembre a Bruxelles. Il momento per il neo-ministro Matteo Piantedosi, di cercare quella**"soluzione europea" che sembra ancora in alto mare**.

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