Balcani Occidentali: firmati tre accordi al vertice di Berlino

Il vertice del Balcani occidentali a Berlino
Il vertice del Balcani occidentali a Berlino Diritti d'autore Michele Tantussi/Copyright 2022 The AP
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A Berlino sei Paesi dei Balcani occidentali hanno firmato tre accordi per il reciproco riconoscimento di carte d'identità, diplomi universitari e qualifiche professionali. Un passo in più in attesa dell'ingresso in Europa, forse accelerato dall'invasione dell'Ucraina

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Nel tentativo di migliorare le relazioni fra loro, sei paesi dei Balcani occidentali hanno firmato in un vertice a Berlino tre accordi sul riconoscimento reciproco delle carte d'identità, dei diplomi universitari e delle qualifiche professionali dei rispettivi cittadini.

Un segnale di distensione in un'area geografica dove, comunque, i problemi rimangono numerosi: primo fra tutti la crescente tensione fra Serbia e Kosovo, che preoccupa anche i governi europei.

"La brutale guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina - ha detto il Cancelliere tedesco Olaf Scholz -ci costringe a stare uniti per preservare la libertà e la sicurezza dell'Europa. È giunto il momento di superare i conflitti regionali che continuano da troppo tempo. Conflitti che vi dividono e ostacolano il cammino europeo dei vostri Paesi. Il processo di normalizzazione tra Serbia e Kosovo in particolare deve accelerare: portiamolo a termine".

Ma la Serbia insiste sul fatto che né il Kosovo né l'Unione Europea rispettano altri accordi, firmati in passato, per la tutela dei diritti della comunità serba in territorio kosovaro.

Ana Brnabić, Primo Ministro della Serbia: "Abbiamo firmato l'Accordo di Bruxelles, che per dieci anni non è stato attuato. Voi ne sei i garanti per l'Unione Europea: prima lo applicate e poi optremo parlare del resto".

Oltre a Serbia e Kosovo hanno preso parte all'incontro anche Bosnia-Erzegovina, Montengro, Macedonia del Nord e Albania: tutti Paesi che aspirano a entrare nell'Unione europea.

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha ribadito che non esiste una tabella di marcia prefissata per l'allargamento dell'Unione, anche se la guerra in Ucraina ha dato nuovo slancio al processo.

"Al momento c'è da dire che un vento di cambiamento attraversa l'Europa. A causa della situazione geopolitica, è di massima importanza portare avanti il ​processo di adesione dei Paesi dei Balcani occidentali e su questo siamo tutti d'accordo. Vogliamo i nostri amici balcanici nell'Unione Europea".

Per i passi successivi sulla lunga strada dell'adesione, appuntamento al prossimo vertice tra i governi dei Balcani occidentali, le istituzioni europee e i rappresentanti dei 27 Stati membri, che si terrà il 6 dicembre a Tirana, per la prima volta fuori dal territorio dell'Ue.

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