Il Parlamento europeo vuole Romania e Bulgaria dentro l'Area Schengen

Romania e Bulgaria non fanno parte dell'area Schengen, così  come Croazia, Cipro e Irlanda
Romania e Bulgaria non fanno parte dell'area Schengen, così come Croazia, Cipro e Irlanda Diritti d'autore Valentina Petrova/AP2011
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Di Christopher Pitchers
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L'Eurocamera approva a maggioranza schiacciante una risoluzione sul tema, che non è però vincolante. A decidere saranno gli Stati membri

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Il Parlamento europeo esorta ad includere il prima possibile Romania e Bulgaria nell'Area Schengen. I due Stati dell'Europa orientale, che hanno aderito all'Unione Europea nel 2007, non fanno parte ancora parte della zona di libera circolazione, perché giudicati non ancora pronti. 

Ma per gli eurodeputati i requisiti necessari, tra cui un controllo efficace delle frontiere esterne e una cooperazione adeguata in materia di sicurezza, sono ormai soddisfatti e sarebbe discriminatorio mantenere delle frontiere all'interno dell'Unione.

Invito quasi unanime

"In riferimento ai criteri di adesione all'area Schengen, i due Paesi sono pronti, cosa che qui in Parlamento abbiamo ribadito in questi anni attraverso tutte le risoluzioni presentate. La questione è stata, per tutto questo tempo, bloccata a livello politico, ed è lì che bisogna fare uno sforzo in questo momento", dice a Euronews Dragoș Tudorache, eurodeputato rumeno ed ex ministro dell'Interno di Bucarest

La posizione dell'Eurocamera è stata sostenuta da una maggioranza schiacciante: 547 voti a favore, 49 contrari e 43 astenuti. Ma c'è anche qualche voce dissidente.

 "Abbiamo visto negli ultimi anni che le frontiere esterne europee non sono protette, quindi la nostra preoccupazione è per la sicurezza all'interno dell'area Schengen. Per questo vogliamo aspettare e prima di nuove adesioni, vogliamo rassicurazioni sul fatto di poter proteggere in modo efficace le nostre frontiere esterne", spiega Patricia Chagnon, eurodeputata francese del partito di estrema destra Rassemblement National. 

Parere non vincolante

L'esortazione dell'Eurocamera comunque non è vincolante, ma aggiunge pressione sugli Stati membri dell'Unione, chiamati ad ammettere Romania e Bulgaria. 

Se Bucarest e Sofia dovessero ricevere il via libera potrebbero sospendere i controlli alle frontiere già nel 2023, ma a decidere saranno i governi nazionali. 

L'allargamento dell'Area Schengen, che comprende anche Islanda, Norvegia, Svizzera e Liechtenstein, richiede infatti un voto unanime degli Stati dell'Unione che la compongono: vale a dire tutti tranne Romania, Bulgaria, Croazia, Cipro e Irlanda. 

Ogni governo che voglia bloccare il processo, come ha fatto in passato quello oalndese, ha a disposizione l'equivalente di un diritto di veto.

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