L'accusa di Cipro all'Unione Europea

Nicos Anastasiades è presidente della repubblica di Cipro dal 2013
Nicos Anastasiades è presidente della repubblica di Cipro dal 2013 Diritti d'autore European Union, 2022.
Diritti d'autore European Union, 2022.
Di Efi Koutsokosta
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Secondo il presidente Nicos Anastasiades l'Unione è troppo morbida con la Turchia, che non ha imposto sanzioni alla Russia e anzi aiuta Mosca ad eludere quelle europee

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L'Unione Europea è troppo morbida nei confronti della Turchia, unico Paese membro della Nato a non aver adottato sanzioni contro la Russia, con cui commercia senza differenze rispetto a prima dell'invasione dell'Ucraina.

L'accusa non arriva dall'esterno, ma da Nicos Anastasiades, presidente della repubblica di Cipro, che in un'intervista a Euronews, condanna fermamente l'atteggiamento di Ankara pronta ad aiutare Mosca ad eludere le restrizioni. Ma anche quello di Bruxelles, al contrario inflessibile verso gli Stati membri, chiamati a imporre sanzioni in alcuni casi dannose per le proprie economie.

Due pesi, due misure

“Invece di concentrare l'attenzione su Paesi che non hanno un'influenza diretta sul mercato russo, sarebbe stato meglio capire quale Paese non sta adottando nessuna delle sanzioni. È un Paese a noi vicino, un candidato all'adesione all'Unione, che fa parte della famiglia politica europea... Parlo della Turchia, che di fatto facilita l'esportazione in Europa di prodotti come l'acciaio russo, attraverso il suo territorio", dice Anastasiades.

Il capo di Stato cipriota ritiene poi che l'Unione non faccia abbastanza per contrastare retorica e atteggiamento qggressivo del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan nei confronti del suo Paese e della Grecia. Una dinamica che potrebbe presto degenerare presto.

"Non si può condannare la Russia per aver violato il diritto internazionale e poi fingere di non capire quando il diritto internazionale viene violato da un Paese candidato all'adesione contro gli attuali membri dell'Unione europea. È questa tolleranza che incoraggia la Turchia e rischia di portare a un nuovo conflitto all'interno dell'Europa".

La situazione conflittuale sull'isola di Cipro dura dal 1974, quando la Turchia ne invase la parte settentrionale, dopo un colpo di Stato militare, con l'intenzione di tutelare la popolazione turcofona.

Nel 1983 fu poi dichiarata con l'appoggio di Ankara la Repubblica di Cipro del Nord, non riconosciuta dal potere centrale e dalla comunità internazionale. Da allora l'isola resta divisa in due parti e i rispettivi governi mantengono una relazione problematica, accresciuta negli ultimi anni dalla retorica sempre più minacciosa del presidente turco Erdoğan.

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