Gli Stati Uniti alla Russia: "Non accettiamo minacce nucleari"

Julianne Smith è ambasciatrice degli Stati Uniti presso la Nato dal 2021
Julianne Smith è ambasciatrice degli Stati Uniti presso la Nato dal 2021 Diritti d'autore Euronews
Di Christopher PilcherShona Murray
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In un'intervista a Euronews, l'ambasciatrice statunitense presso la Nato Julianne Smith ribadisce la linea di Washington. Ma per il momento "nessuna indicazione" che Putin stia per ricorrere all'arsenale atomico

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Gli Stati Uniti non accetteranno nessuna minaccia nucleare dalla Russia. Un concetto chiaro, esplicitato a Euronews dall'ambasciatrice statunitense presso la Nato Julianne Smith, alla vigilia di un'importante riunione di ministri della Difesa dell'Alleanza Atlantica.

Minacce e risposte

"Abbiamo comunicato direttamente ai russi che qualsiasi uso di armi nucleari avrebbe conseguenze senza precedenti. Stiamo monitorando da vicino la situazione e, come saprete, i nostri colleghi a Washington affermano di non avere al momento indicazioni che la Russia si stia preparando a usare armi nucleari".

La prossima settimana, la Nato condurrà anche un'esercitazione programmata di deterrenza nucleare, mentre si prepara a sostenere ancora l'Ucraina, rifornendo il governo di Kiev di sistemi di difesa aerea più avanzati, alla luce dei nuovi bombardamenti russi su obiettivi civili. 

Che costituiscono senza dubbio un'ulteriore inasprimento del confronto militare, ma che per il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg sono pure un segnale del fallimento dell'offensiva di Mosca.

"Il presidente Putin sta fallendo in Ucraina. I suoi tentativi di annessione, la mobilitazione parziale e la sconsiderata retorica nucleare rappresentano l'escalation più significativa dall'inizio della guerra. E mostrano che questa guerra non sta andando come aveva previsto", ha detto Stoltenberg.

Dopo mesi di rifornimenti di armi all'Ucraina, a preoccupare gli alti comandi occidentali è anche il progressivo esaurimento delle scorte bellichee la riunione con gli alleati servirà anche a capire come reintegrarle. Dall'inizio della guerra, ad esempio,i Paesi dell'Unione Europea hanno stanziato 230 miliardi di euro per modernizzare i propri arsenali.

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