Da Teheran a Bruxelles: gli iraniani in protesta contro il regime

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Un'immagine delle proteste a Bruxelles Diritti d'autore AFP
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Davanti al Parlamento europeo, centinaia di persone hanno chiesto un'azione concreta da parte dell'Unione. Che valuta possibili sanzioni economiche

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Arriva fino a Bruxelles la protesta degli iraniani contro l'azione repressiva del proprio governo: centinaia di persone hanno manifestato di fronte al Parlamento europeo nella capitale belga, ricordando Mahsa Amini, la 22enne di etnia curda morta in una caserma dopo essere stata arrestata perché non indossava il velo in modo corretto e chiedendo all'Europa di fare qualcosa.

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Un'immagine della protesta a BruxellesEuronews

La protesta della diaspora

"Per me, l'Unione Europea deve mettere da parte i suoi interessi economici e deve pensare in termini di rispetto della vita umana", dice una manifestante a Euronews.

Tra i protagonisti del movimento di protesta, c'è la 26enne Mona Mir Sattari, che racconta la condizione delle donne nel suo Paese d'origine, in cui non è ancora mai stata.

“È come non avere scelta. Nessuna libertà di parola. Se scendi in strada per protestare, vieni ucciso. Il regime prende di mira i manifestanti e spara loro con proiettili veri. Orami è pericoloso uscire fuori di casa, ma le persone continuano a farlo perché non hanno più niente da perdere".

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Risposte dall'Europa

Mona è figlia di un iraniano da decenni in dissenso con il regime di Teheran e spera che l'Unione metta in campo iniziative adeguate, visto che a suo giudizio avrebbe il potere di cambiare le cose.

"La prima cosa, la più semplice da fare, è contrastare l'oscuramento di internet perché se ci arrivano le informazioni possiamo fare ancora di più. Ma se ogni volta la rete si blocca dopo una protesta, la rabbia scema... invece abbiamo bisogno che le persone agiscano immediatamente. L'Unione può aiutarci".

Il Parlamento europeo potrebbe dibattere la questione nella sua prossima sessione plenaria, mentre l'alto rappresentante per gli Affari esteri Josep Borrell ha condannato l'"uso sproporzionato della forza" da parte delle autorità iraniane e affermato che il prossimo consiglio dei ministri degli Esteri valuterà tutte le ipotesi, comprese delle sanzioni economiche

I rapporti con Teheran, comunque, sono delicati, anche e soprattutto per l'accordo sul nucleare, in cui l'Unione Europea sta tentando, faticosamente, di fare da mediatrice tra Iran e Stati Uniti.

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