Siccità: entro il 2050 sarà la norma

La siccità potrebbe essere molto più abituale entro il 2050
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Di Alice Tidey
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L'allarme lanciato dagli esperti alla commissione Ambiente del Parlamento europeo: in pericolo l'agricoltura dei Paesi mediterranei

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La siccità che sta attraversando l'Europa potrebbe diventare la norma entro la metà del secolo, a meno che non vengano attuate rapidamente efficaci azioni di mitigazione transfrontaliera. L'allarme è stato lanciato da un gruppo di esperti riuniti in un'audizione della commissione Ambiente (ENVI) del Parlamento europeo.

Le conseguenze della siccità

Andrea Toreti dell'Osservatorio europeo sulla siccità ha detto ai membri di ENVI che gli eventi estremi che l'Europa ha subito durante la scorsa estate "potrebbero diventare la norma" entro il 2050 "se non verranno messe in atto efficaci azioni di mitigazione".

Secondo la valutazione dell'agenzia,"eventi di questo tipo colpiranno l'Europa quasi ogni anno".La siccità che ha colpito l'Europa quest'anno è per gli esperti la peggiore degli ultimi 500 anni, con il 64% del territorio del continente coinvolto, anche se in misura diversa.

"Sono già stati segnalati gravi problemi in diverse aree", ha affermato Toreti: L'agricoltura è tra i settori più colpiti con il raccolto di mais, soia, girasole e riso in forte calo quest'anno. Ma anche i settori dei trasporti e dell'energia subiscono i danni della mancanza di acqua.Durante l'estate, è stato molto difficoltoso navigare sul Reno e sul Danubio, a causa dei bassi livelli dell'acqua, che hanno condizionato anche la produzione di energia idroelettrica e nucleare.

La siccità, iniziata alla fine del 2021 a causa del forte calo delle precipitazioni piovose e nevose nei mesi precedenti, è stata esasperata da una serie di ondate di caldo da record iniziate già a maggio in alcune parti d'Europa.

"Approccio europeo"

Toreti ha sottolineato come la siccità sia "un fenomeno globale" e ha affermato che le misure di adattamento e mitigazione devono  essere attuate a diversi livelli, compreso un "approccio europeo" con una cooperazione rafforzata. "Ma se ci concentriamo solo sull'Europa, fondamentalmente sottovalutiamo il rischio: la siccità non conosce confini".

"Il rischio principale deriva da eventi concomitanti come abbiamo visto quest'anno", cioè siccità e ondate di caldo. "In passato abbiamo sottovalutato il rischio connesso a eventi estremi concomitanti", le parole ai deputati.

I suoi appelli per un'accelerazione delle misure di adattamento e mitigazione sono stati ripresi da Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell'Agenzia europea dell'ambiente (AEA).

"Stiamo assistendo a molte conseguenze transfrontaliere comel'impatto sulle infrastrutture e sui sistemi alimentari", ha detto ai membri di ENVI.

"Penso sia chiaro che serve un approccio europeo", ha aggiunto, sottolineando che molti degli strumenti politici sono già disponibili, ma spesso mancano di politiche attuative e coordinamento tra loro".

Agricoltura mediterranea a rischio

Secondo le previsioni di Bruyninckx, man mano che siccità e ondate di caldo diventeranno più regolari e intense, "parte della regione mediterranea avrà problemi all'agricoltura". L'impatto varia ovviamente da zona a zona e da coltura a coltura, ma la tendenza generale è molto chiara.

Il cambiamento climatico, ha avvertito, rappresenta "una sfida per il sistema alimentare" dell'Unione Europea.

Tra le misure di adattamento e mitigazione elencate, ci sono il miglioramento dei sistemi di irrigazione, l'introduzione dell'agricoltura di precisione, una strategia che tramite informazioni acquisite in tempo reale sviluppa interventi mirati sulle piante, e il ripristino del suolo e degli ecosistemi.

Il problema degli incendi

Janez Lenarčič, commissario per la gestione delle crisi, ha affermato nella stessa audizione che l'Unione non ha più risorse sufficienti per combattere i suoi incendi. Più di 750mila ettari di foresta sono stati bruciati quest'estate negli Stati membri, il dato più alto dall'inizio delle registrazioni, nel 2006.

"Ovviamente il cambiamento climatico sta portando più calore e periodi prolungati di siccità e, di conseguenza, il rischio di incendi si sta diffondendo in tutta Europa e i roghi stanno diventando più frequenti e più intensi".

La Commissione europea, ha spiegato Lenarčič, ha pronto un piano per prepararsi a questo aumento del rischio: un potenziamento dei mezzi aerei antincendio, il dislocamento di più vigili del fuoco in aree particolarmente vulnerabili e una migliore strategia di prevenzione.

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