Caro energia, misure europee: verso il prelievo degli extra-profitti alle aziende

I 27 ministri dell'Unione europea si sono riuniti a Bruxelles per discutere le misure contro la crisi energetica
I 27 ministri dell'Unione europea si sono riuniti a Bruxelles per discutere le misure contro la crisi energetica Diritti d'autore European Union
Di Ana LAZARO
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I 27 ministri dell'Unione Europea hanno dibattutto le possibili soluzioni, proposte legislative attese la prossima settimana. Difficile che passi il tetto al prezzo del gas

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Di fronte all'aumento dei prezzi dell'energia elettrica, l'Unione Europea sembra pronta a imporre una tassa sugli extra-profitti delle compagnie energetiche, declinata in due modi distinti.

Consenso sui prelievi alle aziende energetiche

Questa è l'idea che ha riscosso più consenso durante la riunione straordinaria dei 27 ministri dell'Energia a Bruxelles. Sarà applicata sia alle aziende che producono elettricità a basso costo, tramite nucleare o rinnovabili, sia per quelle che estraggono idrocarburi e hanno beneficiato dell'aumento dei prezzi.

I prelievi, effettuati con modalità ancora tutte da definire, serviranno a sostenere chi è più in difficoltà, come nelle intenzioni della Commissione europea.

"Dobbiamo assicurarci di non deludere i nostri cittadini e le nostre imprese. Quando Putin ha iniziato la sua guerra energetica, si aspettava di dividerci e di danneggiare le nostre società ed economie democratiche. Non ce l'ha fatta e non ce la farà", ha commentato nella conferenza stampa conclusiva dell'incontro il Ministro dell'Industria e del Commercio della Repubblica Ceca Jozef Síkela.

Niente tetto, almeno per ora

Più contestata la misura che prevede un tetto al prezzo del gas. l'Italia ha chiesto di applicarne uno a tutte le importazioni tramite condutture e il ministro della Transizione Ecologica Cingolani ha affermato che altri 14 governi sostengono questa linea, senza specificarne i nomi.

Alcuni di questi, come il Belgio, vorrebbero un price capampliato pure alle importazioni di gas naturale liquefatto, che avvengono tramite trasporti marittimi.

La Commissione, invece, vorrebbe limitare il tetto al gas russo, sia per colpire le entrate del Cremlino, sia per evitare rischi di carenza di forniture, come ha spiegato la Commissaria europea all'Energia Kadri Simson.

"Dobbiamo fare attenzione a non mettere a repentaglio la nostra sicurezza nell'approvvigionamento. Il mercato del Gas naturale liquefatto è un mercato globale. C'è una forte concorrenza nel mercato del GNL e noi non siamo tra le tre maggiori regioni per volumi di importazione... in questo momento è importante sostituire i volumi di gas in diminuzione dalla Russia con fornitori alternativi".

Consenso generale, invece, sulla necessità di abbassare la domanda di elettricità, ma non su come farlo tramite obiettivi di riduzione obbligatori o piuttosto volontari.

Il quadro delle misure sarà più chiaro la prossima settimana, con la presentazione da parte della Commissione di proposte legislative specifiche. Il dibattito, insomma, è solo all'inizio.

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