Convinta anche la Commissione: "Serve un tetto al prezzo del gas"

I ministri dell'Energia dell'Unione europea discuteranno le proposte sul tavolo il 9 settembre a Bruxelles
I ministri dell'Energia dell'Unione europea discuteranno le proposte sul tavolo il 9 settembre a Bruxelles Diritti d'autore AP Photo
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Di Euronews
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L'annuncio di Ursula von der Leyen: serve un price cap sul combustibile russo per "fermare i tentativi di manipolazione del mercato energetico" da parte di Mosca. Ma a decidere saranno gli Stati membri, nell'icontro del 9 settembre a Bruxelles

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Dopo l'insistenza del governo italiano, ora anche la Commissione europea spinge per il price cap sul gas russo. Lo ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Il tetto al prezzo

"Putin preferisce bruciare il gas piuttosto che consegnarlo secondo i contratti stipulati all'Europa o ad altre regioni. Credo fermamente che sia giunto il momento di fissare un prezzo massimo al gas russo in arrivo in Europa", le parole della presidente.

"L'Unione deve mettere un price cap al gas russo", secondo von der Leyen, per fermare quelli che chiama "tentativi di manipolare il mercato energetico" da parte di Mosca.

L'apertura a questa possibilità, che comunque deve essere decisa dagli stati che compongono l'Unione; arriva in un periodo in cui si moltiplicano le richieste di imporre un tetti di prezzo alle importazioni di energia provenienti dalla Russia.

Il G7, infatti, punta a "una grande coalizione" di Paesi che partecipi a un tetto massimo al prezzo del petrolio.

Le altre proposte sul tavolo

Ursula von der Leyen chiede anche di eliminare gli extraprofitti dei fornitori di energia elettrica a livello europeo, per tenere sotto controllo le bollette.

Emerge la volontà di introdurre un price cap pure per chi produce elettricità non dal gas, cioè tramite rinnovabili o nucleare. Queste fonti sono al momento molto più economiche, ma il prezzo di tutta l'elettricità è stabilito basandosi su quella prodotta con il gas .

L'idea è obbligare le compagnie energetiche a condividere gli extraprofitti con i governi, che userebbero i ricavi per coprire parte dei costi delle bollette per i cittadini, come spiega l'esperto Simone Tagliapietra del think tank Bruegel.

"Ora l'elettricità ha un prezzo unico nel sistema che è fissato dalla modalità più costosa di produzione, al momento il gas, ovviamente. Ci si vuole assicurare che chi produce in modo più economico non tragga vantaggi esagerati da questa situazione. Il denaro prelevato dallo Stato sarebbe restituito alle famiglie e alle imprese".

Meno consumi per abbassare i prezzi

Un'altra ipotesi è quella di ridurre in maniera coordinata la domanda di energia elettrica, soprattutto durante le ore di punta. Perché funzioni, gli Stati membri dovrebbero stabilire obiettivi nazionali di risparmio.

Queste proposte fanno parte di quegli "interventi di emergenza" che i ministri dell'Energia dell'Unione discuteranno nel prossimo consiglio straordinario in programma il 9 settembre a Bruxelles.

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