L'Europa si spacca sul blocco dei visti per i turisti russi

Quasi un milione di cittadini russi è entrato nei Paesi dell'Unione con visto turistico dall'inizio della guerra in Ucraina
Quasi un milione di cittadini russi è entrato nei Paesi dell'Unione con visto turistico dall'inizio della guerra in Ucraina Diritti d'autore AP/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
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Paesi scandinavi e orientali favorevoli, Germania e Francia fortemente contrarie, resta scettica la Commissione europea. Dalla riunione dei ministri degli Esteri a Praga, probabilmente, una soluzione di compromesso

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I ministri degli Esteri dell'Unione europea stanno discutendo a Praga l'ipotesi di una sospensione del rilascio dei visti turistici ai cittadini russi. I governi scandinavi e quelli dell'Europa dell'Est sostengono la proposta, suggerita inizialmente dal presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy. La Finlandia, da parte sua, si è già mossa per ridurre il numero dei premessi rilasciati, ma perché la misura sia realmente efficace deve essere adottata in tutta l'Unione.

Flusso continuo

"In un momento in cui i cittadini ucraini devono lottare per la loro libertà e quella del proprio paese, i cittadini russi possono venire nei paesi dell'Europa meridionale per le vacanze o fare shopping nelle belle città europee. Semplicemente, questo non è giusto", dice Urmas Paet, eurodeputato liberale estone e vicepresidente della commissione affari esteri.

Negli ultimi mesi russi in possesso di un visto hanno infatti continuato a raggiungere i paesi dell'Unione, nonostante la sospensione dei viaggi aerei tra Russia e i 27 stati europei. Dall'inizio della guerra, quasi un milione di persone sono arrivate con visti turistici, sfruttando le regole dell'area Schengen che consente loro di muoversi liberamente in tutta l'Unione. In assenza di voli, entrano di solito via terra dagli stati membri confinanti con la Russia, come Estonia e Lettonia.

Il partito dei contrari

La Commissione europea, tuttavia, al momento non sembra favorevole a un divieto totale, come si evince dalle parole del suo Alto rappresentante per gli Affari esteri, Josep Borrell.

"Non credo che tagliare le relazioni con la popolazione civile russa aiuterà. E non credo che questa proposta otterrebbe l'unanimità dei paesi europei. Penso che dobbiamo rivedere il modo in cui alcuni cittadini russi ottengono visti, e certemente gli oligarchi non dovrebbero averli. Dobbiamo essere più selettivi".

Anche i governi di Germania e Francia rimangono scettici, sostenendo in un documento trasmesso agli altri stati membri che la guerra in Ucraina è responsabilità di Vladimir Putin e non del popolo russo. Sulla stessa linea il Portogallo, mentre la Grecia non ha preso apertamente posizione.

La trattativa è in corso e una decisione verrà presa probabilmente prima nella seconda giornata della riunione informale dei ministri. Il risultato più probabile sembra allora una misura intermedia: la sospensione dell'accordo attuale con Mosca, che significherebbe procedure per il rilascio di un visto più lunghe e costose per i russi.

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