Nuovo premier, ma stesse tensioni in vista tra Londra e Bruxelles

I candidati a primo ministro in Regno Unito: Rishi Sunak e Liz Truss.
I candidati a primo ministro in Regno Unito: Rishi Sunak e Liz Truss. Diritti d'autore Jacob King/PA
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Di Christopher Pitchers
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La scelta tra i due candidati non alleggerirà le tensioni tra Londra e Bruxelles: sia Sunak che Truss sono Brexiteers convinti ed entrambi negano i disagi dovuti all'uscita dura del Regno Unito dall'UE.

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Il Regno Unito deciderà il suo prossimo primo ministro nel giro di qualche settimana, ma per Bruxelles, la scelta dell'ex ministro delle Finanze, Rishi Sunak, o della ministra degli Esteri, Liz Truss, difficilmente significherà un miglioramento delle relazioni nel breve termine.

A causa delle nuove relazioni della Brexit con l'UE, dopo che il Regno Unito ha posto fine alla libertà di circolazione, si sono formate code enormi nella città portuale di Dover, tra la Gran Bretagna e la Francia. Ma entrambi i candidati negano categoricamente che le lunghe file siano dovute al fatto che ogni passaporto debba essere controllato e che questo richieda tempo.

In un dibattito televisivo, la presentatrice della BBCSophie Raworth, ha espressamente chiesto a Sunak e Truss, se le code a Dover siano state causate dalla Brexit. Entrambi hanno risposto con un sonoro: "No". 

Tuttavia, il governo francese insiste sul fatto che il nuovo sistema richiederà tempo e che è il risultato della hard-Brexit scelta da Londra.

"Prima di allora, se ricordate, le persone passavano i controlli a Dover. Ora, ogni auto deve fermarsi e ogni passaporto deve essere timbrato. E non solo su base bilaterale, ma questo è ciò che gli altri Stati membri e la Commissione Europea chiedono ai doganieri e ai poliziotti francesi di fare", ha spiegato Nathalie Loiseau, europarlamentare francese ed ex ministra francese per gli Affari europei.

Alcuni analisti sostengono che l'attuale campagna elettorale si basi sul gioco dei membri del partito Tory, che sono in gran parte ferventi Brexiteers, motivo per cui c'è poco dibattito sulle conseguenze della Brexit.

"Se si vogliono conquistare i voti dei Tory, probabilmente non è saggio soffermarsi sulle difficoltà che la Brexit ha causato. Per lo più cercano di far finta che queste difficoltà non ci siano state o le attribuiscono all'intransigenza dell'UE. Non avremo molta onestà sulla Brexit, almeno fino alla fine della gara per la leadership", ha spiegato Garvan Walsh, ex consigliere del Partito Conservatore.

Entrambi i candidati sono brexiteers convinti, con Liz Truss, un'ex Remainer, che ha consolidato le sue credenziali sulla Brexit durante il suo periodo di governo con l'ex premier Boris Johnson.

Ma, in ogni caso, chiunque diventi primo ministro a settembre, il compito di Bruxelles di negoziare con Londra non si prefigura più facile.

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